LA PICCHIAVA DAVANTI AI FIGLI: SOLO IL DIVIETO DI AVVICINAMENTO…

DI CLAUDIA SABA

 

Picchiava la moglie davanti ai figli.
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Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e capelli biondi
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Solo il divieto di avvicinamento
Accade a Latina.
Lui fa uso di alcol e droga.
Lei trova la forza di denunciare e come unica soluzione il giudice propone il divieto di avvicinamento.
Non sono bastati gli insulti e le umiliazioni pesanti anche davanti ai figli.
Non è bastato che la vittima fosse costretta a subire rapporti sessuali contro la sua volontà.
È sempre troppo poco per applicare leggi più severe quando si tratta di violenze ai danni di una donna.
(Spesso a questi soggetti vengono addirittura affidati i figli.)
Ma cosa risolve un semplice divieto di avvicinamento?
Nulla.
Anche se “i maltrattamenti andavano avanti – come risulta da una denuncia querela presentata dalla parte offesa da almeno sei mesi.
In base a quanto ricostruito dagli uomini dell’Arma, l’uomo ha assoggettato la donna e i figli ad un regime vessatorio e in un contesto allarmante”.
Un uomo che fa uso abituale di cocaina ed alcool, lasciato a piede libero quale sicurezza può dare alla vittima?
Nessuna.
– Non stupiamoci se poi le donne continuano a morire
– Non stupiamoci se poi i figli restano orfani.
– Non stupiamoci se poi il numero di fenminicidi cresce a dismisura.
A questi reati si deve rispondere con fermezza.
Carcere obbligatorio fino alla fine del processo.
Eppure non ci vuole molto a capire che il problema di una donna nasce nel momento esatto in cui presenta una denuncia contro il violento