UNA GRAVE QUESTIONE DI CULTURA

DI CRISTINA PEROZZI

 

Una ragazza in costume da bagno ricoperta di cioccolato, nel vassoio del dessert.

Questo il volgare buffet offerto al Voi Colonna Hotel di Golfo Aranci, in provincia di Sassari.
E qui il nome va fatto.
Lo ha denunciato su LinkedIn Federico Mazzieri, un manager milanese che ha chiesto scusa alla figlia quattordicenne, rimasta orridita alla vista di cotanta vergognosa mercificazione del corpo femminile.
«Dopo una bella giornata in cui tante persone hanno lavorato duramente per fare passare un giorno spensierato ai tanti ospiti, rimango senza parole guardando questa scena: buffet dei dolci a bordo piscina, su un tavolo una ragazza “in costume” ricoperta di cioccolato, stesa in mezzo ai pastìccini.
Sono in vacanza con mia figlia di 14 anni ed il suo commento è stato: “Papà che schifo, questo non è un paese dove potersi realizzare”. Parlare di sostenibilità e di etica è molto semplice, rendere questi valori aziendali vivi nel quotidiano è sicuramente molto più difficile. Cosa ne pensano i manager di Alpitour di questa rappresentazione del corpo femminile?», ha scritto, citato da La Nuova Sardegna.
«Il corpo della donna usato come oggetto»
Il manager pone una domanda retorica: «Come si può permettere che nelle proprie strutture ci siano questi comportamenti, dove il corpo di una donna, di una lavoratrice, sia equiparato a quello di una stoviglia per assecondare l’occhio malizioso dì qualcuno».
E mette in evidenzia l’ipocrisia della struttura alberghiera che abbia deciso l’organizzazione di un evento tale, sul proprio sito elogia e problama il valore dell’innovazione: «Rispettare l’ambiente e le persone attraverso un turismo più sostenibile offrendo ai propri clienti attività personalizzate e prodotti tipici del territorio».
Da anni ci sgoliamo chiedendo un cambiamento di rotta nelle politiche di genere, per la concreta costruzione di una cultura del rispetto, non solo a chiacchiere o tramite slogan politici, e la previsione obbligatoria nelle scuole di educazione affettiva e sessuale all’antiviolenza.
E invece, in un Paese che dovrebbe essere la culla della civiltà giuridica dei principi, tolleriamo tutto questo, come sempre per spettacolari scopi di vile interesse economico.
Che dice la ministra del turismo, che è pure una donna, al riguardo?
E dove sta una un’unanime condanna politica della vicenda?
Dobbiamo disprezzare i gay e i migranti, e di contro questo rappresenta un “fulgido esempio di altissimo valore” civile e sociale ?
Invece di stra – parlare di odio verso i diversi, non sarebbe meglio iniziare a dare migliori esempi ai nostri giovani ?
O questo orrore dobbiamo considerarlo “normale” ed accettabile ?
Altro che castrazione chimica, che non servirebbe a nulla. È sulla cultura che dobbiamo intervenire.
Perche la responsabilità di questa situazione è solo nostra.