DI BARBARA LEZZI
Salvini ruba la scena al resto della politica infilando in una bozza di decreto la deroga al tetto degli stipendi per i manager del famigerato ponte sullo stretto.
Apriti cielo!
Indignazione dall’opposizione e prese di posizione durissime. Ma bravi! Meglio aver cambiato idea sulla questione.
Dico questo perché solo un anno fa, mi permetto di ricordare, un emendamento che eliminava per tutti i manager pubblici il tetto dei 240.000 euro fu ben accolto in Senato grazie ai voti favorevoli di buona parte dell’Aula, l’astensione di un’altra parte che, secondo il regolamento, in questo modo non ne avrebbe ostacolato l’approvazione e poi ci fu qualche sparuto voto contrario tra cui il mio.
Sono pressappoco gli stessi parlamentari che oggi gridano allo scandalo ad aver votato un bel sì solo qualche mese fa.
Un anno fa, un Draghi alterato e un’opinione pubblica sconcertata costrinsero ad una bella retromarcia gli onorevoli senatori che corsero a fare dichiarazioni imbarazzanti del tipo “non avevo capito”, “non sapevo che con l’astensione sarebbe passato”, “me lo ha detto il capogruppo di votare così” e poi rivotarono per cancellare l’obbrobrio.
Oggi non c’è un premier alterato su questa vicenda e l’opinione pubblica?
Siete incazzati o no?
Vi siete davvero abituati a tutto?
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Contenti voi, io no.
