DI BARBARA LEZZI
L’underdog Meloni, mentre Biden le mette per iscritto le prossime azioni da eseguire, sarà soddisfatta nell’apprendere che circa 170 mila famiglie hanno ricevuto un SMS con il quale lo Stato le abbandona alla povertà. Brava, missione compiuta! Era troppo complicato migliorare uno strumento, meglio tagliarlo del tutto.
Come se non bastasse:
il fido Fitto ha stralciato qualche miliardo di fondi per il welfare dal PNRR, giusto per mantenere la rotta del Governo verso l’appagamento dell’odio verso gli underdog che non ce l’hanno fatta. Peggio per loro, che si attacchino al tram perché il Governo deve compiacere gli assetati di soldi che gridano contro il Sussidistan come Confindustria ma premono e ottengono altri miliardi tolti dai poveri.
Sono quelli liberali, quelli per cui lo Stato non deve essere assistenzialista ma questo pensiero “elevato” vale solo per i miserabili e non per chi fa impresa. E, per carità, ho campato più che dignitosamente per vent’anni grazie ad una piccola impresa, ne ho massimo rispetto ed ho sempre lavorato per tentare di alleggerirle dai tanti balzelli ma mai ho pensato di punire gli ultimi per conquistare questo traguardo.
Gli italiani hanno scelto una di quelle underdog che denigrano coloro che prima erano pari ed ora sono esseri inferiori perché non sono riusciti ad emergere. Ma tra chi non ce l’ha fatta ci sono anche coloro che ci hanno provato e che hanno attraversato una crisi dopo l’altra e sono rimasti sempre più soli.
Solo che l’underdog è indulgente sugli errori degli amici stile Santanchè ma feroce con gli altri.
L’underdog ha a cuore la famiglia, il partito, il potere e le lobby, per gli altri resta l’umiliazione di un sms e un taglio di fondi.
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Si faccia cassa sulle spalle degli ultimi e nel frattempo ci si sciacqua la bocca a parlare di piani Mattei e supercazzole varie.
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Contenti voi, io no.
