“AMMINISTRAZIONE CELENTANO: MAGGIORANZA DORMIENTE ED IL CIVISMO CHE NON SA FARE“

DI FERDINANDO TRIPODI

“La festa appena cominciata è già finita”

(Sergio Endrigo, canzone per te)

Consiglio Comunale.

L’appuntamento era previsto per le ore 10:00 ma i pochi presenti hanno dovuto attendere circa un’ora.

Ritardo ingiustificato , chissà forse è stata colpa dei parrucchieri e truccatori?

Sta di fatto che oggi i giornali e non solo hanno criticato questo comportamento dell’intera maggioranza.

L’insoddisfazione nei confronti dell’amministrazione cittadina aumenta, si manifesta sui social e sulla stampa.

E siamo sono all’inizio, dice qualcuno…

Certo, va dato merito alla coalizione vincente nelle urne di esser riuscita a interpretare la domanda di rinnovamento che saliva dalla cittadinanza.

Fin dai primi passi però stanno emergendo  i suoi limiti, l’assenza di una visione politica, l’approccio improvvisato e confuso alla complessità dell’amministrazione di una città come la nostra.

In discussione non è la passione, la buona fede e la sincerità dell’impegno di tanti che hanno deciso di sposare questo progetto, ma altrettanto onestamente va detto che non basta la buona volontà.

Numerosi sono stati gli errori amministrativi compiuti proprio durante il lungo discorso tenuto dalla Sindaca  Matilde.

Che poi mi chiedo: ma glie lo scrive qualcuno?

 

La sfrontatezza e la scaltrezza dimostrate in campagna elettorale si sono presto dissolte di fronte alla durezza dell’ordinarietà dell’amministrare, che richiede profondità di pensiero e assunzione di responsabilità.

L’irrisolutezza, l’immobilismo vengono motivati con l’impossibilità ad operare, effetto della situazione disastrosa ereditata dalle amministrazioni precedenti.

Si tratta di una scusa ricorrente, usata dalla politica politicante ad ogni livello per nascondere le proprie incapacità e inadeguatezze, un modus  operandi a cui il civismo cittadino, vedi Fare Latina, si è adeguato ben volentieri.

Nessuno nega i problemi e la possibilità che in passato siano stati commessi errori, ma quanti si candidano a ruoli amministrativi e di governo dovrebbero dimostrare serietà e buon senso, fare i conti con la realtà prima di sbandierare promesse di palingenesi irrealistiche e irrealizzabili e attrezzarsi con l’indispensabile bagaglio di conoscenze e competenze per governare la complessità.

 

La nostra città vive una crisi profonda e il degrado avanza, dal centro alla periferia.

 

Se guardiamo alle ultime settimane i malumori di tanti cittadini si sono trasformati in aperta critica, trovando sfogo sui social ma scarso eco nella politica ufficiale.

 Le strade abbandonate, i cittadini immersi nel degrado, i cumuli di rifiuti in pianura, sono la fotografia del nostro territorio di cui chi amministra sembra non accorgersene, sebbene avesse promesso un cambiamento radicale.

 

Sarebbe opportuno che la maggioranza smettesse di crogiolarsi nella sua supponenza, restando indifferente a critiche e sollecitazioni.

Sicuramente queste parole susciteranno l’ira di chi è allergico alle critiche.

Di chi pensa di essere migliore degli altri.

Un ulteriore triste segnale del degrado della politica e di una parte di civismo che si è già abituato alla comoda poltrona.