DESTRA USA BLOCCA IL BILANCIO DIFESA: TROPPA LIBERALITA’ ANCHE SESSUALE PER I MILITARI

DI PIERO ORTECA

REDAZIONE

 

I Repubblicani tornano all’assalto dell’Amministrazione Biden, bloccando la legge che autorizza le spese per la Difesa. Il gioco è duro, perché parliamo di quasi 900 miliardi di dollari, che riguardano la ‘sicurezza nazionale’, termine che fa da ombrello a diverse scelte. Include, infatti, oltre alle spese ordinarie (di mantenimento), anche quelle per i programmi di sviluppo di armi avanzate, per il sostegno all’Ucraina e ‘ulteriori stanziamenti per far fronte alla crescita di nuove minacce’, cioè, la Cina.

“Quella legge è troppo liberal per dei militari”

La Camera Usa ha approvato il ‘National Defense Authorizathion Act’, ma solo dopo averlo modificato con una serie di emendamenti, presentati dai conservatori del Gop. I Repubblicani hanno proposto una legge-minestrone, in cui si spendono somme ingenti per le forze armate, ma vengono anche date precise direttive al Pentagono, come scrive il Washington Post, «sui limiti all’aborto, sul trattamento di transizione transgender, sulla formazione per la diversità e altre questioni». Una potente offensiva politica sul fronte politico-religioso evangelico e integralista che, secondo la stampa liberal americana, i conservatori del Gop sfruttano per tenere sotto scacco la Casa Bianca, dopo il braccio di ferro per evitare il default, il fallimento, di qualche mese fa.

“Cose militari” e non diritti civili

Il partito di Trump e DeSantis sostiene che «il Pentagono deve occuparsi di cose militari’, senza sprecare i soldi dei contribuenti per fare politica wokenista» (‘stare svegli’ nei confronti delle ingiustizie sociali o razziali). Ci si riferisce al dibattito sui diritti civili, di cui il Dipartimento della Difesa si interessa, espressamente, nel testo-base della legge. Così, i Repubblicani hanno fatto valere la loro risicata maggioranza e il testo è passato per 219 a 210. Passato? Per ora. Perché al Senato, i Democratici affosseranno sicuramente la proposta, che dovrà riprendere la spola tra le due Camere. Quindi, di fatto, la legge in questo momento è bloccata, contribuendo a rafforzare la convinzione di quegli analisti che vedono gli Stati Uniti sempre più spaccati al loro interno. L’imbarbarimento dello scontro politico negli Usa, a detta degli osservatori, si può constatare soprattutto in occasioni come questa, tradizionalmente chiuse da un voto bipartisan.

Presidenziali 2024

Colpevoli di quest’impasse, le elezioni presidenziali del prossimo anno. Tutto ciò che può mettere in difficoltà Biden, in questo momento, verrà fatto. Dentro il Gop, l’ala destra del partito si è scatenata dopo il compromesso raggiunto sul ‘tetto del debito’. Voleva il default, magari temporaneo, per sbertucciare il Presidente davanti alla nazione. Kevin McCarthy, lo ‘speaker’ della Camera, però, ha mediato tra le varie anime repubblicane e ha risolto una prima volta la questione. Ma ora il problema si ripresenta e lui deve pagare una cambiale. Quella della sua elezione a presidente di un ramo del Congresso, ottenuta prendendo impegni con gli estremisti del ‘Freedom Caucus’, e quelli del ‘Maga’ (Make America Great Again) di Trump che aspettano di ‘fare l’America di nuovo grande’.

“Detto questo, al di là delle motivazioni politiche reali, che muovono i Repubblicani, bisogna anche avere l’onestà di ammettere che la spesa militare americana è assolutamente fuori da ogni logica. Di sicurezza”.

L’enormità di 886 miliardi di dollari

Gli 886 miliardi di dollari che saranno sicuramente approvati (nessun partito ci rinuncerà, vedrete), dovranno servire per alimentare l’industria degli armamenti. E tutto quello che le sta appresso. Nello specifico, i programmi prevedono la realizzazione di missili di precisione, navi da battaglia sempre più sofisticate, aerei ipersonici invisibili, migliaia di droni da ricognizione e d’assalto, sviluppo di sistemi d’intelligenza artificiale e computer quantistici. Ovviamente, senza ‘minacce esterne’ una tale montagne di armi (e di dollari) non può essere giustificata davanti agli elettori.

Il nemico utile e quello pericoloso

Alla presunta pericolosità della Russia, nei confronti dell’Occidente, per dirla onestamente, credono pochi specialisti. Anzi, la paura maggiore è legata alla imponenza dell’arsenale atomico di Mosca e alla sua vetustà. Cosa che mette in discussione l’affidabilità della catena di comando e di verifica dei controlli incrociati. Ma la giustificazione dei 900 miliardi che gli Stati Uniti spenderanno per la sicurezza nazionale, è scritto nella proposta di legge, si chiama Cina. È quello il chiodo fisso. Ma la vera domanda è: si tratta di una reale minacce militare, oppure di una sfida principalmente economica? Cioè, di una strategia legata a giganteschi interessi commerciali?

La virtù del dubbio

Per riflettere, la reazione al pasticcio sul bilancio Usa che arriva da Eric Fanning, amministratore delegato dell’Associazione delle industrie aerospaziali americane, che rappresenta le principali società che operano nel settore della Difesa. «L’ultimo anno e mezzo, con guerra terrestre in Europa e l’escalation delle minacce nell’Indo-Pacifico, ha reso ancora più chiaro che dobbiamo rafforzare la base di innovazione della sicurezza nazionale, per soddisfare le esigenze di difesa, sfruttare la nostra abilità tecnologica e accelerare il ritmo delle acquisizioni».

“Insomma, rivolto ai politici, il messaggio sembra chiaro e bipartisan: non importa come, ma mettevi d’accordo e stanziate quei soldi”.

 

Articolo di Piero Orteca, dalla redazione di

17 Luglio 2023