CONVEGNO PADRI SEPARATI: “ UNO SGARBO VERSO LE DONNE”

DI FERDINANDO TRIPODI

REDAZIONE

Venerdì 7 luglio alle ore 18, presso Mug Museo Giannini di Latina, situato in via Oberdan, si è tenuto il convegno “Padri separati” con la presenza del Sindaco Matilde Celentano.

All’evento, assenti perché non invitati, le Associazioni che quotidianamente e da anni si battono contro la violenza sulle donne e contro ogni sopruso che queste ultime ricevono da uomini violenti.
Un atteggiamento vergognoso oltre che discriminatorio. Ma non basta, alcuni presenti riferiscono di avere ascoltato ragionamenti legati ad un sistema patriarcale, autoritario.

Dal primo Sindaco Donna della Città ci aspettavamo tutto tranne che una esclusione totale proprio delle Donne che avrebbero potuto quantomeno intervenire e raccontare una storia diversa e ben più grave.

Per esempio, che la povertà femminile è un problema sociale e strutturale, un fenomeno complesso e multidimensionale che è condizionato da fattori anche non economici.
In Italia sono 2 milioni 277mila le donne che vivono in povertà e avere un lavoro non è sufficiente per evitarla: le donne ancora guadagnano meno degli uomini, sono più esposte a povertà e esclusione sociale, sono spesso indicate come le uniche responsabili della cura dei figli e della famiglia.
Questo può limitare le opportunità di lavoro per le donne e portarle a lavori a basso salario o part-time, che possono rendere difficile per loro sostenere se stesse e la propria famiglia.
Che all’interno proprio delle famiglie, 3 donne su 10 non sono titolari di conto corrente bancario e 4 donne su 10 dipendono economicamente dal marito.
Questo porta alla violenza economica: una forma di violenza domestica in cui un partner utilizza il controllo finanziario come mezzo per mantenere il potere e il controllo sulla sua partner, rendendo molto difficile l’individuazione di una via di uscita dalla relazione maltrattante.

Sarebbe stato doveroso che al convegno dei “padri separati” si parlasse anche di queste tematiche, soprattutto in un momento storico dove l’emergenza femminicidio sembra una piaga inarrestabile.

Gli ultimi dati ufficiali a disposizione sono quelli aggiornati dal Dipartimento di pubblica sicurezza nel report settimanale pubblicato sul sito del Viminale: 8 donne vengono ammazzate ogni mese. Già 47 DONNE NEL 2023
I carnefici purtroppo sono quasi sempre i “mariti o conviventi”.

Ci aspettavamo da parte del Sindaco Celentano una maggiore attenzione e condivisione soprattutto su questi temi e questi numeri preoccupanti piuttosto che far passare le Donne come carnefici di “ poveri mariti “ quando in realtà la verità è ben diversa.

Ferdinando Tripodi
Presidente Diritti e Legalità