IL “COMPAGNO” VIOLANTE

DI BARBARA LEZZI

BARBARA LEZZI

 

Il “compagno” Luciano Violante può essere ricompreso tra gli Indispensabili della Repubblica.

Ieri, su Dagospia, è andata in rete una lotta tra titani in cui Cirino Pomicino ricorda che Violante fu tra i “guerrieri” dell’esercito che cercò in tutti i modi di fermare l’istituzione della Direzione Nazionale Antimafia voluta da Giovanni Falcone e poi gliene impedì la guida. Infine, fece votare contro l’estensione del 41-bis..
Violante è anche colui che, in quel famigerato intervento alla Camera, ammise candidamente che la sinistra aveva regalato le televisioni a Berlusconi e che non aveva mai nemmeno proposto una legge contro il conflitto di interessi per non danneggiare il Cavaliere.
Insomma, basterebbe già questo per tenerlo lontano dai palazzi del potere.
Basterebbe questo per non infangare il nome di chi è morto per la giustizia e la verità come Giovanni Falcone.
Invece no.
Attualmente Luciano Violante è, voluto da Meloni, quella che parla sempre di Borsellino come suo esempio, presidente del comitato per gli anniversari nazionali presso la Presidenza del Consiglio. È, voluto da Calderoli, componente del comitato che si occupa dei LEP. Ed è anche, voluto da tutti gli ultimi governi, presidente della Fondazione -Leonardo civiltà delle macchine, incarico per il quale percepisce 300.000 euro l’anno.
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Tra una ventina di giorni, si ricorderà la strage di via d’Amelio e saranno questi personaggi a sfilare nelle commemorazioni.
Non aggiungo altro.