DRONI SUL CREMLINO: MOSCA ACCUSA KIEV E PROMETTE VENDETTA

DA REDAZIONE

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«Colpiremo il cuore dell’Ucraina». I russi incolpano Kiev e annunciano ritorsioni. Il governo ucraino smentisce ogni coinvolgimento e parla di un «inside job», un attacco interno. Il segretario di Stato Usa evita i fatti e si ripete in politica: «Tutto quello che arriva dal Cremlino va preso con le pinze».

Droni sul Cremlino. Mosca: «Colpiremo il cuore dell’Ucraina»

«Un piccolo velivolo in planata tra la cupola del Cremlino e la luna in lontananza, poi un’esplosione». Scenario quasi da favola anche nel racconto che ne fa Sabato Angieri sul Manifesto, ma è il video del presunto tentativo di attentare al simbolo di Mosca non al suo potere.  «Il palazzo che fu degli zar, dei vertici dell’Urss e infine dei presidenti della Federazione russa. Un simbolo di potere secolare che da oltre vent’anni è identificato con Vladimir Putin e con la sua politica».

I fatti per quanto noto

La scorsa notte, come riportano i media statali russi, la residenza presidenziale sarebbe stata presa di mira da due droni, subito attribuiti all’Ucraina. Poi, versione ufficiale dal Cremlino, «a seguito di azioni tempestive intraprese dai servizi militari e speciali con l’uso di sistemi di controllo radar, i droni sono stati disabilitati e resi innocui prima di essere colpiti». Quindi, solo un relitto di drone ad abbattersi sul tetto della cupola.

Comunque Putin non era in casa

Un secondo video, da una distanza maggiore, mostra qualcosa sul tetto della cupola che continua a bruciare, proprio sotto la bandiera bianca blu e rossa. Il portavoce del presidente russo, Dmitrij Peskov, ha dichiarato che il presidente non si trovava nel palazzo al momento dell’attacco ma nella sua residenza di Novo Ogarevo, poco fuori Mosca.

Reazione ufficiale

In una nota ufficiale, il Cremlino dichiara l’attentato «un atto terroristico pianificato e un attentato alla vita del presidente della Federazione russa alla vigilia del Giorno della vittoria, che si festeggia il 9 maggio e celebra la vittoria dell’Armata rossa contro le forze naziste». La coincidenza pesa. E subito la minaccia di ritorsione per l’offesa e l’orgoglio ferito.

le autorità russe si riservano «il diritto di mettere in atto misure di ritorsione contro i mandanti dell’attentato in qualunque momento e in qualunque luogo sarà ritenuto necessario».

Allarme e timori

Dichiarazione quasi scontata ma comunque preoccupante, con valutazioni più o meno allarmate di analisti e politici. La più dure ovviamente in Russia. Con molto politici che chiedono di colpire Kiev nel suo cuore, i bersagli del potere presidenziale e politico e militare sino ad oggi risparmiati. Sempre esplicito ed esagerato il vice capo del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev«Dopo l’attacco terroristico di oggi non rimangono altre opzioni se non l’eliminazione fisica di Zelensky e della sua cricca».

Sfregio simbolo per quale obiettivo?

Quei droni abbattuti a poca distanza dal bersaglio, sono un tentativo di assassinio del presidente o una sfida simbolo? Reazione comunque scontata ma di diversa portata da mettere in conto. Anche da parte di chi l’attacco l’aveva organizzato, se di parte ucraina, quasi a cercare una qualche reazione scomposta da parte russa e per ravvivare solidarietà stanche.

Cremlino e Casa Bianca assieme

La linea rossa evocata in più occasioni sia dal Cremlino sia dalla Casa bianca per evitare la catastrofe nucleare: il divieto di colpire i centri del potere russo. Quanto accaduto è oltre la ‘linea rossa’? «Gli Stati uniti sin dall’inizio non hanno incoraggiato o messo l’Ucraina in condizione di colpire al di là dei propri confini» ha chiarito la portavoce della Casa Bianca, Karine Jeanne-Pierre.

Kiev si dice estranea ai fatti

Kiev, come prevedibile, si dice estranea ai fatti. Il portavoce di Zelensky, alla Bbc: «Non abbiamo informazioni sui cosiddetti attacchi notturni al Cremlino, ma come il Presidente Zelensky ha ripetutamente affermato: l’Ucraina sta dirigendo tutte le forze e i mezzi disponibili per liberare i propri territori, non per attaccarne altri».

Presunta opposizione russa

Secondo Mykhailo Podolyak, consigliere del capo dell’ufficio presidenziale ucraino, l’attacco sarebbe una operazione delle stesse autorità russe. «La Russia – scrive – sta chiaramente preparando un atto terroristico su larga scala»«La comparsa di droni presso impianti energetici o sopra il Cremlino può solo indicare attività di guerriglia delle forze di resistenza locali; la perdita del controllo del potere sul Paese da parte del clan di Putin è evidente. Qualcosa sta accadendo in Russia».

Usa e Ue, timorose distanze

Dagli Usa, il segretario di Stato Antony Blinken si è mostrato molto cauto: «Non possiamo confermare nulla e comunque bisogna prendere tutto quello che arriva da Mosca con le pinze». E come a fugare il campo da un eventuale coinvolgimento di Washington: «Qualsiasi cosa sia accaduta, non c’è stato alcun preavviso». Per la Commissione europea gli attacchi con i droni filmati in diretta  diventano ‘presunti’ e temuto ‘pretesto’ da parte di Mosca per  una escalation.

La guerra dei droni

Kiev da mesi ha provato ad allungare il raggio dei suoi droni con due bersagli prioritari: Mosca e Sebastopoli, in Crimea. Tentativi ripetuti, ogni volta aggiungendo qualche chilometro come documentano i rottami caduti in passato solo a 40 chilometri da Mosca. Gli ucraini hanno sperimentato nuovi velivoli costruiti in casa, scrive il Corriere della sera. E cita gli gli UJ-22 di produzione locale e i Mugin-5 d’origine cinese, tra le novità belliche apparse di recente. Comprate, sottratte o copiate.

“Hanno imparato provando, contando su quinte colonne e intelligence, cercando bersagli di valore massimo. La capitale, il ponte di Kherch (con un camion-bomba), il comando della base navale in Mar Nero, depositi e basi aeree nelle zone di confine della Russia”.

Versione anti russa occidentale

Il ‘presunto attacco’ alla cittadella degli zar e dei presidenti della Russia, un modo per alzare l’asticella del conflitto armato in vista o in risposta alla più volte annunciata controffensiva primaverile dell’esercito dell’Ucraina.

Guerra segreta

«L’Ucraina ha fatto della guerra segreta una componente della sua strategia», sempre sul Corriere. «Alla base l’effetto sorpresa, l’osare continuamente e rivendicare il meno possibile gli attacchi». Ma è arma a doppio taglio perché consente all’avversario di usare per i propri fini questo atteggiamento.

“Ovviamente la serie di precedenti diventano la prova: dalle incursioni di velivoli senza pilota ai barchini-kamikaze a Sebastopoli, dalle eliminazioni di collaborazionisti nelle zone occupate a quella della figlia di Dugin”.

 

Articolo della redazione di

4 Maggio 2023