I 5 MODI PER SBARCARE IN ITALIA SENZA IRRITARE PIANTEDOSI

DI ALEXANDRO SABETTI

REDAZIONE

 

Non si placa la polemica intorno alle parole del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in conferenza stampa dopo il naufragio di Steccato di Cutro, in cui sono morte almeno 64 persone.

L’inquilino del Viminale si è lanciato in un panegirico kennediano per tenere il punto fermo sulla propria posizione politica – e dunque quella del Governo:

“L’unica cosa che va detta ed affermata è: non devono partire. Non ci possono essere alternati. Di fronte a tragedie di questo tipo non credo che si possa sostenere che al primo posto ci sia il diritto o il dovere di partire e partire in questo modo. Io non partirei se fossi disperato perché sono stato educato alla responsabilità di non chiedermi cosa devo chiedere io al luogo in cui vivo, ma cosa posso fare io per il Paese in cui vivo per il riscatto dello stesso”.

Dunque l’intervento del ministro è servito solo a farci sapere che lui, per sua educazione, se fosse disperato non partirebbe.

A questo punto occorre un vademecum per una immigrazione accettabile per l’educazione ricevuta da Piantedosi, dunque suggeriamo 5 modi per sbarcare in Italia senza suscitare reazioni scomposte del ministro.

5 modi per sbarcare in Italia senza irritare Piantedosi

  1. Non venite in Italia, restate nel vostro paese e vedete quello che potete fare. Ma se proprio dovete venire, non portate cellulari. Non è necessario comunicare con parenti o amici. Siate soli e coerenti col vostro status di fuggitivi provati e impauriti.
  2. Non venite in Italia, restate nel vostro paese e vedete quello che potete fare, tra una guerra e l’altra. Ma se proprio dovete venire, cercate di pesare non oltre i 70 kg fino a 1 metro e 68 cm, e max 78 kg tra 1 metro e 68 cm e 1 metro e 78 cm. Sconsigliate altezze e pesi maggiori. Desterebbe troppa impressione vedervi sbarcare alti e atletici quando ci si aspetta che stiate deperendo.
  3. Non venite in Italia, restate nel vostro paese e vedete quello che potete fare, tra una carestia e l’altra. Ma se proprio dovete venire, e siete donne, non vi truccate e non indossate bracciali o bigiotteria varia, non è consono a chi fugge dall’inferno. Siate dimesse e possibilmente repellenti.
  4. Non venite in Italia, restate nel vostro paese e vedete quello che potete fare. Ma se proprio dovete venire, non indossate magliette con marchi riconoscibili, meglio stracci o semi nudi direttamente. Restate umili, siete profughi!
  5. Non venite in Italia, restate nel vostro paese e vedete quello che potete fare. Ma se proprio dovete venire, se non avete ferite di guerra dimostrabili, certificati di persecuzione religiosa o per orientamento sessuale, venite già mangiati e con contratto di lavoro già prenotato, anche se eravate residenti in un villaggio di fango del Ciad, senza internet o reti telefoniche.

In definitiva, non venite in Italia, restate nel vostro paese e vedete quello che potete fare. Ma se proprio dovete venire, possibilmente, venite già morti.

 

Articolo di Alexandro Sabetti da

1 Marzo 2023