VIDEOGAME. “RETURN TO MONKEY ISLAND”, IL RITORNO DELLE AVVENTURE DI GUYBRUSH THREEPWOOD

DI LUCA BAGATIN

Molti di noi erano bambini, altri di noi non erano nemmeno nati quando, nel 1990, Ron Gilbert ideò la prima serie di “Monkey Island”, ciclo di avventure piratesche per pc in stile “punta e clikka”, che vedranno per protagonista il marinaio Guybrush Threepwood.

Il sogno di Guybrush Threepwood è sempre stato quello di diventare un temibile pirata dei Caraibi, pur non avendo nessun tipo di qualifica né abilià in merito.

Nel corso delle sue avventure, Guybrush, oltre ad incontrare personaggi assurdi e pittoreschi, si innamorerà di Elaine Marley, già governatrice dell’Isola di Mêlée e diverrà acerrimo nemico del pirata fantasma LeChuck.

Nel corso delle avventure, lo scontro con LeChuck sarà, appunto, il filo conduttore delle stesse.

Dopo “The Secret of Monkey Island” del 1990; “Monkey Island 2: LeChuck’s Revenge” del 1991; “The Curse of Monkey Island” del 1997; “Escape from Monkey Island” del 2000 e “Tales of Monkey Island” del 2009, ecco il grande ritorno di Guybrush Threepwood in “Return to Monkey Island”, sviluppato da Terrible Toybox (https://terribletoybox.com) – in collaborazione con lo sviluppatore storico, Lucasfilm Games – e editato da Devolver Digital (https://www.devolverdigital.com).

Con “Return to Monkey Island” ritorna, in grande stile, anche un genere un po’ abbandonato e in disuso negli ultimi anni nel comparto videoludico, ovvero le avventure grafiche “punta e clikka” – disegnate a mano e in stile cartone animato – che tanto ci hanno fatto divertire da ragazzi e, spesso, sconosciute alle nuove generazioni.

Un genere più “lento e ragionato” rispetto alla gran parte dei videgiochi d’azione di oggi e che trova il suo punto di forza nella narrazione, più che negli effetti speciali e nell’azione, com’erano, del resto, le vecchie favole che ci raccontava la nonna e come sono ancora oggi molti cartoni animati d’autore.

Altro peculiare punto di forza del genere “punta e clikka” è il ragionamento. Il giocatore, infatti, si troverà di fronte innumerevoli enigmi che dovrà risolvere per poter proseguire nell’avventura.

In “Return to Monkey Island”, nella modalità di gioco definita “casual”, sarà possibile – per i più pigri – anche consultare uno speciale “libro degli indizi” che ci fornirà suggerimenti su come risolvere gli enigmi. Nella modalità “difficile”, invece, non ci sarà alcun indizio.

In “Return to Monkey Island” giocheremo, inizialmente, nei panni del figlioletto di Guybrush Threepwood (che, nel corso delle avventure, aveva sposato Elaine Marley), ovvero Boybrush e avremo una serie di divertenti missioni da compiere, in compagnia del suo amichetto.

Successivamente incontreremo Guybrush Threepwood, che racconterà, al figlio le sue gesta di pirata dei sette mari…

Pirata certamente coraggioso, Guybrush è purtuttavia anche piuttosto maldestro e le sue avventure non sono da meno, con tanto di battute e siparietti comici.

Guybrush racconterà della volta in cui, dall’Isola di Mêlée, decise di tornare a Monkey Island, per scoprirne quel segreto che avrebbe aperto ogni porta…

Mêlée, nel frattempo, era parecchio cambiata. A spadroneggiare vi sono nuovi pirati, guidati dalla Capitana Madison, la quale sembra essere simpatica come un mal di pancia. Ma non solo. Elaine non è più governatrice dell’Isola, ma attualmente si occupa di lotta allo scorbuto e, la nuova governatrice è Carla, una maestra spadaccina tutt’altro che in buoni rapporti con il nostro Guybrush.

Inoltre, Stan, il famoso venditore di navi, è in prigione e quindi non potrà più venderci la nave della quale avremo bisogno per lasciare l’Isola e salpare per Monkey Island.

Come se non bastasse, LeChuck si sta apprestando a lasciare Mêlée con una nave ottimamente equipaggiata, per scoprire il segreto di Monkey Island, battendo così sul tempo il nostro Guybrush.

Il giocatore, ancora una volta nei panni di Guybrush Threepwood, anche in questo capitolo della serie, si troverà a rivaleggiare con il pirata fantasma LeChuck. Per farlo dovrà anch’egli organizzare una spedizione per raggiungere Monkey Island ma… fare tutto ciò sembra più facile a dirsi che a farsi.

Infatti, il giocatore, per le strade dell’Isola di Mêlée che si troverà a percorrere (prima di abbandonarla), dovrà ingegnarsi e – come in un gioco di scatole cinesi – riuscire o a organizzare un equipaggio per conto suo, oppure trovare il modo per imbarcarsi sulla nave di LeChuck senza farsi scoprire.

Come in un gioco di scatole cinesi, dicevo, appunto, in quanto, “Return to Monkey Island”, offre una serie infinita di missioni – condite da innumerevoli e spesso difficilissimi enigmi – per poter proseguire nell’avventura.

Ad aiutarci ci sarà Lady Vodoo, che, nel suo negozio di magia potrà sia darci indizi e suggerimenti utili, che venderci una serie di oggetti che potrebbero tornarci utili.

In “Return to Monkey Island” potremo infatti imbatterci in molti oggetti utili, che dovremo usare al momento opportuno. Inoltre, il gioco consta di una modalità a risposta multipla, che ci permetterà di interagire con i vari personaggi.

“Return to Monkey Island” è una vera perla del genere “punta e clikka”, attualizzato sia nella grafica che nelle dinamiche, che unisce ragionamento, divertimento, comicità e sana voglia di relax e di godersi un’avventura di quelle “come una volta”.

Un ritorno in grande stile di Ron Gilbert e del co-sceneggiatore David Grossman, oltre che dei compositori Peter McConnell, Michael Land e Clint Bajakian, che hanno ottimamente curato il comparso sonoro e musicale.

E, per coloro i quali non conoscessero o non ricordassero le avventure di Guybrush Threepwood a Monkey Island, nel menu di gioco è presente un Album dei Ritagli, che permette al giocatore un ripasso delle avventure precedenti, attaverso immagini e testi.

I testi del gioco sono completamente in italiano, mentre i dialoghi – pur ottimamente recitati – sono unicamente in inglese.

E’ giocabile, inoltre, sia con il mouse che con il controller XBOX ed è disponibile sia in versione pc che per Nintendo Switch.

La versione per pc è acquistabile su Steam al seguente link: https://store.steampowered.com/app/2060130/Return_to_Monkey_Island/

Per poter essere giocato su pc è necessario un sistema operativo Windows 10 con minimo 8 GB di RAM; una scheda video di fascia medio-alta e 4 GB di spazio libero su disco fisso.

Luca Bagatin