RDC E LAVORO NERO: MELONI INCITA ALLA GUERRA TRA POVERI

DI CLAUDIA SABA

 

La Meloni dice che il reddito di
cittadinanza è stato un fallimento totale.
Che allo Stato sia costato circa 9 miliardi di euro l’anno e che le truffe siano state all’ordine del giorno.
Dice anche che i percettori del reddito di cittadinanza lavorerebbero tutti a nero.

Mettiamo il caso che sia davvero così, che i percettori del reddito vorrebbero lavorare a nero per non perdere il
RdC.
In tutta onestà, pensate davvero che fino all’avvento del RdC gli imprenditori abbiano regolarmente assunto e pagato paghe decenti ai propri dipendenti?
Pensate ad un’attività commerciale che dichiara 30.000 euro l’anno, che ha tre operai in regola e tre a nero.
Quanto dovrebbe invece dichiarare se gli assunti risultassero sei?
Con un reddito così basso e sei operai in regola, l’ufficio delle entrate gli crederebbe mai?
Assolutamente no.
Perché vorrebbe dire che i sei operai avrebbero un guadagno superiore a quello dell’imprenditore.
Solo mettendo in regola tre operai e tenendo a nero gli altri 3, potrebbe giustificare un tale
reddito così basso.

E secondo voi chi guadagna di più da questa “truffa”, l’operaio che lavora a nero per non perdere il RdC oppure l’imprenditore che dichiara almeno due terzi in meno del reddito reale?
E allora, quando la Meloni ci racconta che il RdC ha fallito e che andrebbe abolito, che un operaio “ruba” 300 euro di lavoro nero, pensate alla cifra di almeno 5 zeri che sta rubando l’imprenditore.
Questa guerra tra poveri è solo manipolazione di una destra che continua ad ingannare il
Popolo per proteggere la classe più ricca in Italia tra cui gli imprenditori.