UCRAINA: QUELLO CHE ANCORA NON SAPETE DALL’ARRESTO DI MEDVEDCHUK

DI CRISTIANO TASSINARI

 

La foto del giorno: Viktor Medvedchuk fotografato in manette, con l’uniforme dell’esercito ucraino, probabilmente un “travestimento” per sfuggire alla cattura.
Praticamente un “trofeo” da esibire. Arrestato con l’accusa di “tradimento”.

AP Photo

“Un’operazione speciale è stata condotta grazie alla SBU, il servizio di sicurezza ucraino. Grandi!”

Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina sull’arresto di Medvedchuk

Chi è Medvedchuk?

Ma chi è il potente oligarca ucraino (ma nato in Russia), vicino a Putin, arrestato dalle forze ucraine e proposto per lo scambio di prigionieri (anche con bambini) con la Russia?

Avvocato, parlamentare, magnate e amico di Putin

Medvedchuk è una delle personalità ucraine più vicine a Vladimir Putin, che è stato persino il padrino di battesimo della figlia di Medvechuck.

67 anni, avvocato e uomo d’affari (energia, alimentari. acciaio, media, proprietario di tre canali televisivi di propaganda filo-russa: 112, NewsOne e ZIK), sposato con la famosa giornalista tv Oksana Marchenko, ha accumulato una fortuna di oltre 620 milioni di dollari, diventando il 12esimo uomo più ricco dell’Ucraina.

Lo yacht “Royal Romance”, ormeggiato a Fiume (Croazia), è stato sequestrato dalle autorità croate, perché ritenuto di sua proprietà.

Medvedchuk è anche il leader di un partito politico filo-russo, “Opposition Platform – For Life“, con 43 deputati sui 450 della Rada (il Parlamento ucraino), messo al bando il 10 marzo scorso da Zelensky, insieme ad altri dieci movimenti ucraini di opposizione, considerati vicini a Putin.

“Ringrazio tuttl gli ufficiali della SBU, in particolare gli investigatori e gli ufficiali del controspionaggio che, adempiendo alle istruzioni del presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, hanno dimostrato la loro professionalità e hanno condotto una operazione speciale, fulminea e pericolosa per fermare Medvedchuk. Nessun traditore sfuggirà alla punizione e sarà ritenuto responsabile ai sensi della legge ucraina”. Ivan Bakanov,  Presidente SBU, Servizio di sicurezza ucraino.

Accusato di “alto tradimento”

La vicinanza di Medvedchuk con il Cremlino ha messo spesso in imbarazzo il governo ucraino del presidente Zelensky. Da tempo nella “black list” di Zelensky. già nel maggio 2021 Medvedchuk era stato posto agli arresti domiciliari, dopo essere stato accusato di “alto tradimento” per aver sostenuto le truppe separatiste nel Donbass e di “tentato saccheggio delle risorse naturali della Crimea”.

Cremlino: “Mai avute relazioni dietro le quinte”

Medvedchuk è fuggito dagli arresti domiciliari quattro giorni dopo l’invasione russa, il 28 febbraio: era ritenuto tra i possibili candidati alla guida di un governo “fantoccio”, se Mosca fosse riuscita a conquistare Kiev.

La notizia della sua cattura è subito rimbalzata a Mosca, dove il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, si è inizialmente trincerato dietro un no comment. Poi ha aggiunto: “Medvedchuk non ha mai avuto relazioni dietro le quinte con la Russia. Le opinioni di Medvedchuk a favore della costruzione di relazioni normali, reciprocamente vantaggiose e di partenariato tra Ucraina e Russia sono ben note. Questa sua posizione è sempre stata aperta. Medvedchuk non ha mai avuto relazioni dietro le quinte con la Russia. Anche se si immaginava ipoteticamente questo, Medvedchuk avrebbe potuto lasciare il territorio ucraino prima dell’operazione militare speciale. Come possiamo vedere, invece, non l’ha fatto”.

In Ucraina sperano ora di ottenere molte informazioni da lui, sulle intenzioni di Putin, ma il profilo di Medvedchuk non sembra esattamente quello di un possibile “pentito”.

I 100 “traditori” dell’Ucraina

Il suo arresto giunge mentre Kiev conferma di aver stilato un elenco di 100 “traditori” della patria.
L’Agenzia Nazionale per la Prevenzione della Corruzione e l’ONG “Honest Movement” hanno inserito nel registro 73 politici, 13 funzionari delle forze dell’ordine, 13 media e un giudice. L’elenco contiene dati sui presunti collaborazionisti di 14 regioni dell’Ucraina, mentre sono già stati aperti 637 procedimenti. Iniziative favorite dalla legge approvata dal Parlamento di Kiev il 3 marzo scorso, dieci giorni dopo l’inizio della guerra, “che criminalizza la collaborazione con l’invasore russo”.

Nuove sanzioni britanniche

Il nuovo elenco dei russi “sanzionati” dal Regno Unito, d’accordo con gli alleati USA e Ue, comprende Aleksandr Anancenko e Serghei Kozlov, “primi ministri delle cosiddette Repubbliche Popolari di Donetsk di Lugansk”, nell’est russofono dell’Ucraina.

Nonché, fra i cittadini russi, familiari o collaboratori di oligarchi del business ritenuti funzionali al sistema di potere del presidente Vladimir Putin, figure come Pavel Ezubov, cugino del magnate dell’acciaio Oleg Deripaska, o Nighina Zairova, assistente esecutiva del finanziere Mikhail Fridman, due tycoon con forti interessi nel Regno Unito già sanzionati dal governo inglese di Boris Johnson.

“Alla luce degli ultimi orrendi attacchi missilistici contro civili nell’est dell’Ucraina”, ha commentato, a margine dell’annuncio, la ministra degli Esteri britannica, Liz Truss, “oggi sanzioniamo in particolare alcuni propagandisti della secessione illegale delle regioni orientali e complici di atrocità contro il popolo ucraino. Noi continueremo a colpire tutti coloro che aiutano o agevolano la guerra di Putin”, ha poi aggiunto la ministra Truss, annunciando l’allargamento dell’embargo alle importazioni russe di acciaio e ferro, nonché dell’esportazione verso la Russia di ulteriori “tecnologie e materiali avanzati”, considerate cruciali per gli interessi di Mosca.

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Putin e Medvedchuk, a San Pietroburgo. (8 luglio 2019).Mikhail Klimentyev/Sputn

 

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