CARA BARBARA, COSÌ NON VA

DI CLAUDIA SABA

Cara Barbara,
la serata “dedicata alle donne, alle mamme, alle nonne perché hanno un compito delicato, quello di tenere il paese, perché tengono le scuole aperte attraverso i tablet, tengono le famiglie tranquille, accudiscono”, come dici, è stata indimenticabile.
Perché vedi, attraverso le tue parole, abbiamo finalmente compreso che tutte le nostre lotte per affermarci come persone, per diventare donne indipendenti e soddisfatte di noi stesse, non sono servite proprio a niente.
Soprattutto a chi non ha un uomo ed è costretta a districarsi tra lavoro e casa, come in una giostra che gira all’infinito e da cui solo a tarda notte le è consentito scendere.
In realtà anche molte donne con un uomo a fianco, non se la passano meglio di noi.
Lavoro, casa e famiglia.
Ma sempre prima di ogni cosa, mamme e mogli accudenti.
Forse la tua è l’unica famiglia del Mulino Bianco dove tutto funziona a meraviglia.
Ma sai, qui fuori, la realtà è ben diversa.
E su quel palco ieri sera, hai raccontato solo una bella favola.
Perché qui, di principi e principesse, non ce ne sono più.
Vedi cara Barbara, a noi donne comuni, ci prende un colpo quando di sera, scendendo dalla giostra, ci rendiamo conto di non aver accudito proprio al meglio i nostri figli.
E non serve a nulla accampare scuse e che in fondo certe cose possono accadere.
No cara Barbara, accade invece che io mi senta sbagliata, che gli altri mi facciano sentire sbagliata proprio come te ieri sera.
Perché non siamo perfette. Siamo donne NORMALI, senza superpoteri.
E ieri sera tu mi hai ricordato tutti i sensi di colpa che cerco di buttarmi alle spalle ogni giorno.
Mi hai ricordato che non sarò mai donna se prima non sono mamma e moglie.
Pensa … nella mia stupidità non mi ero accorta che essere una “persona” fosse la cosa più importante.
E che per affermarmi nella vita in fondo, bastasse solo … strisciare.
Che brutta cosa le donne contro le donne!