“OPEN” E LA CULTURA DEL SOSPETTO

DI CLAUDIA SABA

Open: “Nessuna sponsorizzazione, i numeri sono comprensibili ma non così esagerati. Il problema verrà dopo”.
Mentana commenta così nel suo quotidiano online Open, i “numeri” totalizzati da Giuseppe Conte in un post su facebook.
Il post in questione ha ottenuto oltre un milione di “mi piace” e più di 144 mila condivisioni.
Cifre da record per un messaggio di addio del Presidente del Consiglio uscente.
E non solo in Italia ma addirittura nel mondo.
Un fatto eclatante mai accaduto prima che dimostra quanto è stato ed è amato dalla gente “l’avvocato del popolo”.
Ma Open non ci sta.
Deve ancora calcare la mano su quel Premier scomodo a quasi tutta la stampa.
Così popolare da dover ipotizzare trame nere persino dietro a numeri tanto espliciti.
E allora lancia il sospetto.
E cioè che “dietro ci possa essere un manovratore, un imbroglione che abbia in qualche modo gonfiato questi numeri attraverso utenze false e bot automatizzati. Prove? Nessuna”.
Lancia il sospetto per poi smentirlo subito dopo.
Ma ormai è già scritto nero su bianco.
E il dubbio in un modo o nell’altro, è partito.
Questa è manipolazione, un modo sgradevole di gettare fango sull’uomo con un messaggio sbagliato e non provato come lui stesso afferma.
Allora perché dirlo?
Non si ferma qui e pur smentendo continua nel gioco sottile del dubbio.
E lo fa in mala fede, in modo poco chiaro, tentando di sminuire il significato di quei numeri.
Infatti, continua, “i numeri ottenuti sono certamente alti, non impossibili e di fatto comprensibili, destinati a crescere se si continuerà a glorificare l’accaduto e a parlare di «record». Non durerà ancora per molto, la bolla sta scoppiando e dovrà “inventarsi” qualcosa prima di scomparire del tutto dalla scena”.

Trovo questo tipo di giornalismo altamente scorretto.
E mi chiedo dove siano finiti i veri professionisti, quelli che scrivono di “sostanza” senza instillare dubbi.
Quei giornalisti che applicano l’etica come loro stile di vita.
È questa la stampa di oggi?
Si direbbe di sì.
Giornalai che preferiscono attaccare chi è dalla parte del popolo esaltando chi, invece, trama contro il governo e contro gli interessi dei cittadini solo per tornaconto personale. Ma soprattutto contro chi ha tramato e continua a tramare ogni giorno contro la verità delle cose.