CAMPANIA, SOLO DE LUCA E DE MAGISTRIS NON VEDONO LO SFASCIO?

DI EMILIANO RUBBI

A Napoli, gli infermieri sono costretti a portare le bombole di ossigeno alle automobili ferme nel parcheggio degli ospedali, perché le strutture non sono più in grado di accogliere i malati di Covid.

Il sindaco De Magistris, che era tutto fuorché un fan del lockdown, adesso chiede a gran voce di chiudere tutto.

Gli risponde Vincenzo De Luca, asserendo che i numeri della regione sono perfettamente in ordine, che è tutta un’operazione per gettare discredito sulla Campania e che se sono stati contrassegnati “zona gialla” significa che va tutto bene, madama la marchesa.

Ecco, io non ho idea del perché mai la Campania sia stata categorizzata come “zona gialla”, ma mi sembra che le immagini che tutti abbiamo visto provìno l’esatto contrario.
Mi sembra che l’allarme lanciato dai medici (tutti in forma anonima, evidentemente temono la reazione di “qualcuno” che non vuole che si conosca la realtà dei fatti) provi l’esatto contrario.

Ora, visto che De Luca non ha la minima intenzione di intervenire con un lockdown che, ai suoi occhi, testimonierebbe il suo fallimento, dopo 9 mesi passati a dipingere se stesso come uno sceriffo dotato di lanciafiamme e la Campania come un “modello virtuoso da imitare” (quando il Covid si era fermato dall’altra parte dello stivale), io mi chiedo cosa stia aspettando Conte a chiudere tutto, da quelle parti.

Vogliamo assistere a una strage di malati per permettere a De Luca di seguitare a mettere in piedi i suoi spettacolini online?

Che magari fanno ridere, si, ma non è un film di Totò e Peppino, è la vita delle persone.
Forse alcuni di noi non se ne sono ancora accorti.