PEDOFILIA…NON CHIAMIAMOLI MOSTRI!

DI VIRGINIA CIARAVOLO

La notizia e’ quella che fa tremare le vene dei polsi, una notizia che lascia basiti, attoniti “ C’è anche un esponente delle forze dell’ordine tra i tre arrestati in flagranza di reato, due a Napoli e uno a Pisa, dalla polizia postale nell’ambito dell’ambito dell’inchiesta ‘Scacco matto’ contro la detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico e all’istigazione a pratiche di pedofilia. Ansa “. La pedofilia e’ tra i reati più turpi al mondo, poiché e’ finalizzato alla persona nel suo complesso, se tra adulti anche in un rapporto mercenario si stabiliscono delle regole, il bambino diventa oggetto sessuale complessivo. “ L’amore del pedofilo “, pedofilia : amore per i bambini, e’ qualcosa di totalizzante, esclusivo, rabbioso, ha lo scopo di divenire paralizzante includendo il possesso globale del minore e non avendo cura di quelli che possono essere i bisogni e le difese del minore. Cosi’ come per la violenza di genere, la donna e’ oggetto tra le mani di un uomo possessivo, cosi’ il bambino diventa oggetto erotico per l’adulto, diventa “cosificato “perdendo i tratti di persona. I punti salienti della personalità del pedofilo sono : regressione e sadomasochismo. Non sorprende trovare tra i pedofili, persone irreprensibili, poiché pur essendo soggetto affetto da perversione, non presenta tratti di follia che potrebbero indurre alla diffidenza nei suoi confronti, infatti non e’ raro leggere come in questo caso di appartenenti alle Forze dell’Ordine, ma anche medici, professori, magistrati, persone che di facciata ricoprono ruoli e status importanti, e che ad uno sguardo non mostrano tratti psicopatologici, spesso vengono descritti come integerrimi, amati dalla prole e dalle compagne. In un lavoro straordinario di Vittorino Andreoli, troviamo una riflessione importantissima e fondamentale : per le caratteristiche di apparente normalità per quanto si voglia rigettare lontano da noi l’idea della pedofilia, questa ci appartiene, poiché i pedofili esistono e camminano tra noi. Secondo Andreoli, anche la dicitura che spesso associamo al pedofilo e’ sbagliata, definire un pedofilo mostro, ne garantisce l’impunità. Definire mostro un pedofilo lo deumanizza, e non rendendolo umano non lo si può condannare. I pedofili purtroppo appartengono al genere umano per quanto orribili possono perpetuarsi i loro agiti. Anche l’invoco a gran voce della castrazione, diventa un buco nell’acqua, la pedofilia non si avvale sempre della penetrazione, e non sempre ha bisogno di un organo in erezione. E’ una patologia della psiche non del corpo, per cui un intervento di questo tipo sarà fallimentare. Cosa fare, e quali i minori a rischio ?
Parlarne e ancora parlarne, sfatare il mito del pedofilo anziano che cerca di sedurre i bambini, al parco cosi’ come non tutti i bambini sono a rischio. Lo sono quelli trascurati e maltrattati, quelli non visti, ne’ ascoltati, bambini puniti spesso che paradossalmente cedono alla lusinga dei premi.