LA MADRE DI PAMELA CORONA IL SOGNO DELLA FIGLIA UCCISA E SI DIPLOMA

DI PAOLO BORROMETI

Vedere la propria figlia massacrata e fatta a pezzi e lottare per realizzare il suo sogno. È incredibile la forza delle donne, la forza delle mamme.
Lei è Alessandra Verni, la madre di Pamela Mastropietro. La storia di Pamela la ricordiamo tutti, sconvolse l’intero Paese. Venne ritrovata a pezzi in una valigia. Aveva soltanto 18 anni, venne prima abusata sessualmente, poi uccisa.
La madre, Alessandra, non si è mai arresa. Prima ha lottato per avere Giustizia per Pamela. Poi per realizzare il sogno della figlia: quello di prendere il diploma di maturità professionale.
Fra udienze e avvocati, tra lacrime e dolore, ha studiato. Perché quel sogno andava realizzato, perché a sua figlia mancava poco per arrivarci.
Quel “pezzo di carta” che è vita, è il confine fra l’adolescenza e la “maturità”. Il potersi sentir dire “sei grande” adesso. Vai e conquista il mondo.
Quel mondo che Pamela non ha potuto conquistare, quel mondo fatto di orchi che le hanno tolto il sogno. Ma una madre, si sa, per un figlio farebbe qualsiasi cosa.
Qualsiasi.
Perché quel cordone ombelicale non si spezza mai, è un filo rosso sottile che ti lega per sempre a quella creatura che hai accudito per nove mesi, dentro di te. E che hai allevato con amore, subito dopo, asciugandone le lacrime. Quel primo gemito che cessa solo quando ti posizionano sul suo grembo, con quel battito del cuore che ricomincia a pulsare all’unisono.
Quel battito che non cesserà mai.
Perché sopravvivere al proprio figlio è la cosa più innaturale. Ed è in quel caso che il battito di quel cuore, ricomincia a battere all’interno di quello della madre.
Così è stato per Alessandra Verni. Il 9 settembre ha conseguito il diploma in Servizi socio sanitari. Quell’esame che Pamela non era riuscita a fare, lo ha fatto lei. Ed è stato come riprenderla in braccio, quella figlia, e sentirla per una frazione di secondo smetterla di piangere.
Grazie Alessandra per l’esempio che ci hai dato. Perché ci sono storie che neanche l’orco più feroce possono fermare.
Pamela grazie a te vive.