DI MIRIAM TERZANOTA
Riprende a suonare la campanella che dà il via alle lezioni, anticipata, a dirla tutta, dalle innumerevoli notifiche su WhatsApp.
Il gruppo delle mamme ha ripreso la sua attività come un attivista islamico pronto a colpire.
Chi suo malgrado si trova lì in mezzo deve schivare colpi perché è una gara a chi la spara più grossa.
Ripartiamo da dove eravamo rimasti.
Proprio da lì perché in questi sei mesi, durante i quali si è detto tutto e il contrario di tutto, non ci si è spostati dalla posizione di partenza… nemmeno con le rotelle.
Mettiamo la mascherina, togliamo la mascherina, mettiamo la visiera, tagliamo i banchi, seghiamo le gambe ai bambini, decapitiamo gli insegnanti, mettiamo il plexiglas, mettiamo le rotelle, distanziamo i banchi di un metro o di due (così Marco della IV C si ritroverà nella V B, nel corridoio, in braccio al bidello o direttamente in bagno).
Impreparati eravamo e impreparati siamo rimasti.
Ma in fondo siamo a scuola, e si sa che gli studenti si riducono sempre all’ultimo giorno per svolgere i compiti per le vacanze. Vuoi che non lo faccia anche un ministro che ha a che fare con la scuola?!
È stata un’estate di caccia alle streghe, in cui le streghe sono state gli insegnanti (per carità! Conoscendone alcuni, come dargli torto?!); considerati parassiti che hanno continuato a percepire lo stipendio senza fare nulla (da non confondere con molti politici perché quelli sul conto hanno qualche zero in più).
Qualsiasi problema saltasse fuori, tutti insorgevano al motto di: “E allora le scuole chiuse?”.
Qualsiasi cosa venisse aperta, il problema rimaneva sempre e solo uno: LA SCUOLA CHIUSA.
Insomma, un vero e proprio bordello… chiuso ovviamente!
Riaprivano i negozi… “Però le scuole sono ancora chiuse”.
Riaprivano le palestre… “Però le scuole sono ancora chiuse”.
Riaprivano le discoteche… “Però le scuole sono ancora chiuse”.
Una volta, in autogrill, ho osato chiedere come mai ci fosse un solo bagno aperto e mi sono sentita rispondere: “E allora perché non aprono le scuole?”.
Capitolo sierologico e misurazione temperatura.
È stato chiesto agli insegnanti di sottoporsi gratuitamente a un test che, in quanto gratuito, ha la stessa attendibilità dell’oroscopo di Paolo Fox: lui ti dice una cosa e il tampone smentisce.
Io direi di arrivare direttamente al tampone senza passare da Paolo Fox.
I termo scanner invece cambiano idea ogni due minuti che manco una donna in piena crisi ormonale o Clemente Mastella in cerca di partito.
Il minuto prima hai 39,5 e il minuto dopo 34,8… sei morto ma ancora non lo sai.
I genitori, a loro volta, avranno il compito di misurare la temperatura ai propri figli, a casa, poi li spediranno a scuola ugualmente al motto di: “Non ce né Coviddi!”
Capitolo aule e personale.
Solo adesso si sono accorti che le aule sono affollate come un ufficio postale il giorno delle pensioni o come il Billionaire ad agosto ma senza Briatore e soprattutto senza soldi.
Ai dirigenti scolastici è stato demandato il compito di moltiplicare i banchi e i docenti.
Ah Gesù! Col pane e i pesci era più facile però! Provaci tu, adesso, se ci riesci!
Per evitare assembramenti si entrerà da ingressi differenziati: portone principale, porta secondaria, palestra, chi si calerà dal tetto, chi sfonderà una parete e chi arriverà direttamente in classe con il teletrasporto.
Per quanto riguarda la differenziazione oraria, chi arrivava in ritardo prima potrebbe rischiare di arrivare in orario ora ma dubito, fortemente.
Capitolo igiene.
Fino a marzo, la pulizia delle classi prevedeva uno sputo sul banco e un colpo di straccio sul pavimento. Nella migliore delle ipotesi, l’acqua dal secchio veniva sostituita a fine ciclo di studi: la mettevano quando entravi in prima elementare e la sostituivano il giorno della tua laurea.
Gli studenti studiavano la peste di Manzoni non sui libri ma direttamente sui banchi.
Ora invece tutto sarà uno strato di amuchina e di quei germi non rimarrà traccia…forse.
Capitolo mascherina.
La scuola che fino a ieri non aveva nemmeno la carta igienica, adesso avrà a disposizione mascherina per tutti.
Quindi, finalmente ci si potrà pulire il sedere… ma con la mascherina.
Capitolo docente/studente fragile.
Su questo non dirò nulla perché erano talmente fragili che mi si sono già rotte.
Buon anno scolastico a tutti!