TENET: LA TENAGLIA TEMPORALE DI NOLAN FA TILT

Di Simona Galassi

Welcome back to the cinema! Tenet ci riporta tutti in sala ma non basta un Kolossal per salvare il cinema post lockdown. Un po’ 007, un sussurro di Codice da Vinci, un tocco di Ritorno al Futuro con l’idea del plutonio, un richiamo ad Avangers con un cattivo cattivissimo che a modo suo vuole sistemare le cose una volta per tutte, una battuta sugli attuali paradossi politici autodistruttivi, tra deflagrazioni battaglie ed inseguimenti al dritto e rovescio anche una crisi di coppia melagomanica che sfida lo spazio/tempo. La tenaglia temporo-spaziale mentale di Nolan fa tilt. Abuso dei termini Tenet e Entropia buttati lì un po’ a caso.
Manipolare il tempo, attraversare presente e futuro, è uno dei temi più cari al cinema e a Nolan che già con Interstellar aveva magistralmente giocato con gli eventi che sfuggono alla linearità e alle regole spazio temporali. Qui purtroppo il tutto si perde nella costruzione farraginosa della spy story che spinge solo all’azione e appiattisce dialoghi e battute. Apprezzabile la colonna sonora che in alcuni momenti diventa protagonista assoluta sulle immagini.