“UNA GIORNATA AL MARE”

 

DI VINCENZO G. PALIOTTI

Prendo spunto da un post di Matteo Salvini che descrive quanto è accaduto su una spiaggia di Pesaro affermando: “In spiaggia a Pesaro, due poliziotti (finalmente) sequestrano la merce abusiva a un vuCumprà, questo piange. Alcuni bagnanti fanno una colletta per aiutare il “povero abusivo”. Chissà se gli stessi bagnanti dimostrano lo stesso buon cuore per i tanti italiani, disoccupati e in difficoltà, che non sono abusivi?”.

Una dichiarazione che farà presa su quelli che ci credono davvero, che sono per fortuna in diminuzione. Una dichiarazione che parla di aiuti a chi ne ha bisogno. Allora viene spontaneo chiedere: ma che genere di “buon cuore” è intascare 600 euro sottratti a chi ne ha veramente bisogno come hanno fatto deputati, consiglieri comunali, assessori del suo partito, nessuno dei quali pare sia né disoccupato, né bisognoso? Dov’è in questo il “buon cuore” che Salvini dice di non aver trovato nei bagnanti di Pesaro verso gli italiani che hanno bisogno, i disoccupati che “non sono abusivi”.

E cosa dire dei soldi messi a disposizione delle regioni dal governo per aiutare gli italiani in difficoltà? Anche non trasmettere le domande all’INPS per poterne poi incolpare il governo, come è stato fatto da tutti i governatori delle regioni governate dal suo partito, anche questo è un genere di buon cuore” che non si spiega. In Lombardia nei primi giorni del provvedimento su 40.000 richieste Fontana e la sua giunta ne trasferirono solo 765 all’INPS. E’ questo il buon cuore di cui parla, il “prima gli italiani”?

Questo è il modo di pensare agli italiani? Facendo un po’ di conti la cifra racimolata per aiutare il “povero abusivo” è un granello di polvere difronte a quello che è stato sottratto a chi paga le tasse, ai disoccupati che “non sono abusivi”, basta solo ricordarsi dei 49 milioni di euro per rendersi conto della credibilità di questo signore e del suo partito.