Una demenziale crociata contro film e attori di “sinistra”

DI FABIO SALAMIDA

 

Una demenziale crociata contro film e attori di “sinistra”

Questa demenziale crociata dell’estrema destra contro i film e gli attori “di sinistra” è l’ennesimo capitolo di quello che nel mio ultimo libro ho chiamato “rivalsa del nero”.
Personaggi senza arte né parte attaccano un mondo fatto di successi e insuccessi, come se il valore di un’opera d’arte si misurasse in incassi al botteghino.
Non capiscono, i poveri ignoranti, che dietro un film c’è il lavoro di decine di professionisti. Professionisti che non sono solo i registi e gli attori di grido, ma scenografi, costumisti, sceneggiatori, tecnici, maestranze. Persone che vengono pagate anche se il film non sbanca nelle sale.
Con la “riforma” voluta da Alain Sangiuliano, l’ex amico intimo di Maria Rosaria Boccia, non sarebbe mai uscito Vermiglio, il film pluripremiato che l’Italia porta agli Oscar 2025. E non sarebbero mai uscite neanche altre meravigliose pellicole. Sono cose che i nipotini del pendolo di piazzale Loreto non possono capire per evidenti limiti umani e culturali. Per questo esaltano le parole di un “attore” diventato “famoso” per aver “recitato” in un film erotico prodotto in Polonia.

La cultura come semplice business

La loro idea demenziale è che la cultura sia semplice business, non qualcosa da coltivare e far crescere. E dal loro punto di vista è comprensibile, perché il loro consenso si fonda su una rabbiosa ignoranza.
Oltretutto, questi “signori del profitto”, sono gli stessi che buttano i soldi degli italiani per due canili in Albania. Sono gli stessi che hanno messo 14 miliardi di euro su un inutile ponte che probabilmente non si farà mai, un ponte che se non verrà realizzato potrebbe costare un miliardo e mezzo di penali.
Però il problema sono i film “di sinistra” che non fanno il pienone al cinema.
Quanto sono ridicoli.
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Fabio Salamida