Meta legittima l’omofobia? L’Europa non può stare a guardare

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SANDRO RUOTOLO dalla sua pagina di FACEBOOK

Meta legittima l’omofobia? L’Europa non può stare a guardare

Oggi in Commissione PETI abbiamo sostenuto con forza la petizione presentata da Francisco Arias Moriano contro la nuova politica di moderazione dei contenuti adottata da Meta (Facebook e Instagram).
Una modifica inaccettabile, che consente di definire “malati” o “anormali” le persone omosessuali o transgender in nome del dibattito politico o religioso.

Un fatto gravissimo.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha cancellato l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali nel 1990. E oggi, nel 2025, Meta riapre quella ferita e legittima l’odio.
Non si tratta più solo di social network. Le piattaforme digitali sono infrastrutture critiche dell’informazione: in Europa, il 42% dei giovani si informa solo tramite i social.
Sono servizi pubblici di fatto. E come tali devono rispettare la dignità umana, la non discriminazione e la libertà di espressione nel suo significato autentico — non come alibi per ferire.
Dire che “si può dire strano o malato se lo si fa per satira o per religione” è uno stravolgimento morale e giuridico.
La Commissione europea ha già aperto un’indagine. Ora tocca al Parlamento fare la sua parte.
Ho chiesto che la petizione resti aperta e che la Commissione europea si pronunci ufficialmente.
Meta sta importando in Europa l’ideologia regressiva della destra americana, dove ciò che è inclusivo viene penalizzato e ciò che è offensivo viene tollerato.
Ma l’Europa non può accettare che i suoi valori vengano riscritti dagli algoritmi americani.
L’Unione europea deve agire. Ora. Non domani.
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Articolo di 
16 Maggio 2025