LA MELONI, IN SPAGNA, GRIDA AL “COMPLOTTO DI UNA LOBBY GAY” PER SOVVERTIRE L’ORDINE DELLE COSE

DI GIANCARLO SELMI

 

Non è nuova la strillona “pulzella d’Orleans” de noantri (o forse meglio definirla fasciocoatta nazionale), all’esercizio di sparare amenità (che definire cacchiate le nobiliterebbe), ma stavolta, presa dal consueto “delirium” che la travolge ogni volta che parla alle folle con il braccio destro alzato, penso abbia veramente raggiunto l’apice.
L’anno scorso si distinse con quel gridato (ma guarda un po’), in uno spagnolo da esame di terza media, “soy una mujer ecc. ecc.”, quest’anno di fronte ai neofascisti nostalgici di Franco e della “garrota”, ma forse proprio evocandola, grida di un presunto “complotto di una lobby gay, che mira a sovvertire l’ordine naturale delle cose”, ricevendo in cambio un oceano di applausi, braccia alzate e “tenemos que pensar seriamente en esto” delle camicie nere franchiste. E, forse, se avessero il potere di farlo, lei ed i suoi cugini iberici, lo farebbero sul serio, ci penserebbero.
Finché parla di “zucchine di mare”, di “Pap test”, di capitali straniere trasferite in altri stati, o di tutte le capocchie che tradiscono la sua ignoranza, non ci sono problemi, una risata e via, ma alimentare paure contro una parte di società facendola diventare una categoria sociale o una lobby pericolosa, perfino per l’ordine naturale, ha fetidi precedenti ed è molto pericoloso.
Pericoloso quanto la possibilità, tutt’altro che remota, di ritrovarla a Palazzo Chigi.
L’intolleranza, l’ignoranza ed il fascismo, quando si uniscono e vanno al comando, costituiscono la più terrificante delle minacce.
Spero che gli italiani ci pensino bene prima di risvegliare il mostro e mettere la ics. Soprattutto quelli che hanno amici, figli, fratelli, nipoti gay. Il programma di quella signora lì, corrisponde esattamente a quello che dice, anzi strilla.