GUERRA SUL FRONTE INFORMAZIONE, IL CORRIERE DELLA SERA APRE AL DUBBIO

DI ENNIO REMONDINO

 

«Il grande errore degli Stati Uniti è credere che la Nato sconfiggerà la Russia». Lo dichiara il prestigioso economista statunitense Jeffrey Sachs, direttore dello Earth Institute della Columbia University, che sul ‘Corsera’ risponde a Federico Fubini su quelli che lui individua come gli errori dell’Occidente nei rapporto con la Russia post-sovietica, «che avrebbero contribuito ad aprire la strada al nazionalismo revanscista di Vladimir Putin».
Non un tifoso di Putin, certamente, ma in Italia in questi tempi di spesso feroce tifoseria, molti lo avrebbero certamente crocifisso.
Sperando non sia tra i possibili capi di imputazione anche la sua nomina da parte di papa Francesco all’Accademia Pontificia.

La Pace dimenticata

«Gli Stati Uniti sono più riluttanti della Russia nella ricerca di una pace negoziata».

Sulla guerra a colpi di sanzioni e quindi di lunga durata. «Accanto alle sanzioni abbiamo bisogno di una via diplomatica. Negoziare la pace è possibile, sulla base dell’indipendenza dell’Ucraina e escludendo che aderisca alla Nato. Il grande errore degli americani è credere che la Nato sconfiggerà la Russia: tipica arroganza e miopia americana. È difficile capire cosa significhi ‘sconfiggere la Russia’, dato che Vladimir Putin controlla migliaia di testate nucleari. I politici americani hanno un desiderio di morte? Conosco bene il mio paese».

Usa pronti a combattere sino all’ultimo ucraino

«I leader sono pronti a combattere fino all’ultimo ucraino. Sarebbe molto meglio fare la pace che distruggere l’Ucraina in nome della ‘sconfitta’ di Putin».

Chi è che non vuol trattare

«La mia ipotesi è che gli Stati Uniti siano più riluttanti della Russia a una pace negoziata. La Russia vuole un’Ucraina neutrale e l’accesso ai suoi mercati e alle sue risorse. Alcuni di questi obiettivi sono inaccettabili, ma sono comunque chiari in vista di un negoziato. Gli Stati Uniti e l’Ucraina invece non hanno mai dichiarato i loro termini per trattare. Gli Stati Uniti vogliono un’Ucraina nel campo euro-americano, in termini militari, politici ed economici. Qui si trova la ragione principale di questa guerra. Gli Stati Uniti non hanno mai mostrato un segno di compromesso, né prima che la guerra scoppiasse, né dopo».

Quei ‘silenzi di tomba’

«Quando Zelensky ha lanciato l’idea della neutralità, l’amministrazione americana ha mantenuto un silenzio di tomba. Ora, stanno convincendo gli ucraini che possono realmente sconfiggere Putin. Ma, appunto, anche solo l’idea di sconfiggere un Paese con così tante armi atomiche è una follia. Ogni giorno setaccio i media per trovare almeno un caso di un esponente statunitense che approvi l’obiettivo di negoziare un accordo. Non ho visto di una sola dichiarazione su questo».

Putin, trattativa e crimini di guerra

«Se vogliono processare Putin per crimini di guerra, allora devono aggiungere alla lista degli imputati George W. Bush e Richard Cheney per l’Iraq, Barack Obama per la Siria e la Libia, Joe Biden per aver sequestrato le riserve in valuta estera di Kabul, alimentando così la fame in Afghanistan. E l’elenco non finisce qui».
«Non intendo scagionare Putin. Voglio sottolineare che bisogna fare la pace, ammettendo che siamo nel pieno di una guerra per procura tra due potenze espansioniste: la Russia e gli Stati Uniti. Non per nulla al di fuori degli Stati Uniti e dell’Europa, pochi Paesi sono schierati con l’Occidente su questo. Giusto gli alleati degli Stati Uniti come il Giappone e la Corea del Sud. Gli altri vedono all’opera la dinamica delle grandi potenze».

Due pesi e due misure

«Tra l’altro è interessante vedere come gli Stati Uniti e l’Australia si stiano strappando i capelli per un patto di sicurezza tra la Cina e le piccole Isole Salomone, a 3.000 chilometri dall’Australia. Questo accordo viene visto come una terribile minaccia alla sicurezza dall’Occidente. Come si deve sentirsi allora la Russia riguardo all’allargamento della Nato all’Ucraina».

  • Per salvare l’Ucraina dobbiamo porre fine alla guerra, e per porre fine alla guerra abbiamo bisogno di un compromesso in cui la Russia si ritira e la Nato non si allarga.
  • Gli Stati Uniti vogliono che l’Ucraina combatta per proteggere le prerogative della Nato. Già questo è un disastro ma, senza una soluzione ragionevole e razionale, ci aspettano rischi molto più grandi.
  • L’idea che l’allargamento non avrebbe avuto luogo è in realtà più un’operazione di pubbliche relazioni che una verità.
  • Le sanzioni andrebbero revocate come parte di un accordo di pace. La guerra in Ucraina è terribile, crudele e illegale, ma non è la prima guerra del genere.
  • Gli Stati Uniti sono stati anche coinvolti in innumerevoli avventure irresponsabili: Vietnam, Laos, Cambogia, Afghanistan, Iran (golpe e dittatura del 1953), Cile, Iraq, Siria, Libia, Yemen. Questo solo per citarne alcune…
  • L’Unione europea dovrebbe muoversi in modo molto più deciso per favorire un accordo di pace. Un embargo totale su petrolio e gas probabilmente getterebbe l’Europa in una recessione.
  • La guerra e le sanzioni stanno già creando difficoltà politiche in molti Paesi e un forte aumento della fame nei Paesi più poveri, in particolare in Africa, che dipendono molto dai cereali importati.
  • Anche Biden pagherà un prezzo politico al carovita alle elezioni di novembre.
  • Sono stato consigliere economico di Mikhail Gorbaciov nel 1991 e di Eltsin nel 1992-3. Il mio obiettivo principale era aiutare l’Unione Sovietica, poi la Russia come paese indipendente dopo il dicembre del ‘91, a mettere fine a una dura crisi finanziaria, in modo da garantire la tenuta sociale e migliorare le prospettive di pace e riforma.
  • Quando nel 1989 proposi un’assistenza finanziaria internazionale per la Polonia i miei argomenti furono accolti dalla Casa Bianca e dai Paesi europei. Quando feci le stesse proposte per l’Unione Sovietica sotto Gorbaciov nel 1991, e della Russia sotto Eltsin nel 1992-3, la Casa Bianca le respinse.
  • La pesante situazione finanziaria dell’Unione Sovietica e della Russia nei primi anni ‘90 ha contribuito alla caduta dei riformatori, al dilagare della corruzione e infine all’ascesa al potere di Putin.
  • Un grosso problema si è creato per l’arroganza degli Stati Uniti, che hanno lanciato l’allargamento della Nato verso Est dopo aver promesso nel 1990 che non l’avrebbero fatto.
  • Il sostegno americano all’estromissione del presidente filorusso dell’Ucraina Viktor Yanukovych nel 2014 e il successivo riarmo dell’Ucraina su larga scala da parte degli Stati Uniti hanno drammaticamente peggiorato, anche loro, le relazioni tra Russia e Stati Uniti.
  • Né ho mai ricevuto un solo copeco per il mio lavoro, né un solo dollaro. Le mie consulenze per i governi, dall’inizio 37 anni fa in Bolivia, non hanno mai previsto un compenso oltre il mio stipendio accademico. Non consiglio i governi per ottenere guadagni personali.

Ennio Remondino da