DI ALFREDO FACCHINI
Allarme Israele attacca l’IRAN
Nel cuore della notte, Israele ha scatenato l’ennesima offensiva sfacciata e brutale.
Cinque ondate di attacchi aerei hanno sbriciolato le fondamenta della sovranità iraniana: otto città colpite, centrali nucleari, obiettivi militari, e l’ennesima lista di morti eccellenti. Tra questi, secondo i media di Teheran, anche il capo di Stato Maggiore delle forze armate iraniane, Mohammad Bagheri. Un omicidio mirato, chirurgico, deliberato.
Non è più autodifesa. Non è più deterrenza
È dottrina del terrore. È guerra preventiva mascherata da legittima difesa, la stessa maschera dietro cui Tel Aviv si ripara da decenni, con la complicità dell’Occidente. E mentre Netanyahu giocava al piccolo Churchill, il suo aereo personale decollava nel buio. Il coniglio. Israele non ha colpito solo obiettivi militari. Ha colpito scienziati, impianti civili, infrastrutture strategiche. Ha colpito il cuore di uno Stato sovrano in un attacco che la diplomazia internazionale, se esistesse ancora, dovrebbe condannare senza esitazione.
E invece no…
Washington, per bocca del senatore Marco Rubio, si limita a lavarsi le mani. “Gli Stati Uniti non sono coinvolti”, dice, mentre Netanyahu li tiene al guinzaglio di ferro dell’alleanza incondizionata. È complicità silenziosa, è consenso implicito, è l’ennesima sceneggiata di una politica estera a doppio standard.
Dall’altra parte
La risposta iraniana è stata glaciale nelle parole: “Rispondere è un diritto legale e legittimo”. E la Guida Suprema Khamenei lo dice senza giri di parole: “Il destino di Israele sarà amaro e doloroso”. Il Medio Oriente si incendia, e Tel Aviv getta benzina.
Israele non è più solo “fuori controllo”. È sopra ogni regola. È lo Stato d’eccezione fatto sistema.
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Il mondo tace.
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Alfredo Facchini