Referendum fallito

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

Referendum fallito

Il governo si compiace per il fallimento del referendum, e ha tutti i diritti di sbellicarsi in faccia a chi ha esercitato inutilmente il proprio diritto di voto. Quindi grazie e complimenti a chi si è astenuto ma ancor di più a chi ha boicottato il referendum. Cittadinanza a parte, concetto complicato per un elettorato figlio del ventennio di cose anche buone, non essersi espressi sul Jobs Act garantisce grande successo a Renzi. Evidentemente la sua riforma non era così male, felicitazioni Matteo.

Cosa può cambiare?

Io, tra i 15 milioni di elettori interessati a un cambiamento a favore dei dipendenti, non dovrò più preoccuparmi di commentare licenziamenti ingiusti, contratti capestro, morti bianche e laureati costretti a fare i camerieri (che poi in un paese normale lavorare nella ristorazione sarebbe pure bello ma l’Italia è uno sconfinato deserto del disagio ignorante e fare il cameriere è la svolta verso lo sfruttamento che peggio ci sono solo i campi di pomodori)

Perché dunque andare a votare dai…

Aspirare a un impiego dignitoso nell’ambito in cui si è studiato pare troppo nella repubblica fondata sul lavoro che comunque si può ancora sognare
By the way essendo imprenditore posso ritenermi soddisfatto, se avrò dipendenti li premierò coi contratti peggiori secondo il principio della meritocrazia tanto cara ai riformisti di Dx e Sx.
Dopo la prestazione da imbecilli col botto milioni di lavoratori si assumeranno la diretta responsabilità del disastro successivo e non potranno prendersela con imprenditori e imprese: non si disturba chi produce ricchezza perciò tacete schiavi de…

Mesdames et messieurs non andando a votare

avete legittimato governo e imprenditori non solo a fregarsi le mani ma perfino a peggiorare le vostre condizioni di dipendenti socialmente inutili.
Impossibile commentare lo sfacelo abissale a cui è costretta la minoranza di cittadini coscienti. Se gli stessi lavoratori non sono interessati a migliorare le proprie condizioni contrattuali e preferiscono soggiacere alla schiavitù legalizzata nella repubblica fondata sulla morte a lavoro e stipendi da fame, pazienza.
Ma voglio dirlo con un ghigno di soddisfazione sadica perché il merito va premiato: quando i vostri figli vi diranno ragionevolmente che andranno a lavorare ovunque non sia Italia, non osiate piangere per “piezze ‘e core” costretti a scappare. Non sarà stata colpa dei politici di cui vi piace lamentarvi perché non avete un cacchio da smanettare, sarà stata solo colpa vostra.
E quando leggerò di licenziamenti per ingiusta causa, caporalato, ricatti e delocalizzazioni selvagge, difenderò l’imprenditore e scriverò: BEN FATTO.

Non s’azzardassero gli ignavi italici a puntare il dito sui sindacati che non li tutelano e non servono a nulla.

Perché poi i sindacalisti dovrebbero impegnarsi per coloro che chiamati a esprimersi preferiscono tacere o farsi un calippo e ‘na bira. Continuate a bere belli. E se il 15 del mese non avrete soldi per la birretta e la paghetta per i vostri pargoli sapete che c’è? Cavoli vostri, cioè non proprio vostri ma di ci subirà le vostre enormi incapacità. Non c’è lavoro, gli stipendi sono bassi, I sindacati non servono? Beh, dal mio punto di vista i cittadini che non votano sono più inutili dei sindacati e non servono a nulla. Cioè servono a chi gode vedendo un vagone di diritti buttati al cesso.
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Gioacchino Musumeci