Democrazia spezzata

DI PIERLUIGI FERDINANDO PENNATI

P. F Pennati

 

Democrazia spezzata

Considerando il mancato raggiungimento del quorum per i 5 referendum, vengono subito alla mente alcune considerazioni, tra queste, in tempi di aumento di spese militari e ristrettezze per lo stato sociale, se valeva la pena di spendere soldi per un voto che in fondo lascia qualche dubbio, ovvero: siamo davvero sicuri che chi non ha votato voleva lasciare le cose come stanno?

Qualcuno può pensare che non lo sapremo mai

Ma in realtà lo sapremo, perché coloro che non hanno votato un parere lo hanno espresso comunque, infatti, se l’astensione è un voto legittimo, questo va ripartito in parti uguali ad entrambe le risposte, ovvero, chi non ha votato, nella pratica ha fatto sapere che preferiva fossero gli altri a decidere anche per lui, quindi porre un limite minimo alla partecipazione attiva per la validità del voto altro non è che un ulteriore limite alla democrazia ed una mancanza di rispetto per chi lo ha fatto. Perciò, almeno per me e per il nulla che vale, il voto avrà un risultato certo e se prevarranno i SI, significherà che gli italiani volevano che fosse così, ma una legge sbagliata ed antidemocratica ha stabilito per tutti il contrario.

Per questo il quorum non andrebbe mai posto 

Per questa ragione, nelle società dove prevale la forma democratica diretta non viene mai posto un quorum, eppure la loro forma di democrazia è la più ampia e perfetta possibile, come per esempio accade in Svizzera, dove caste e privilegi politici sono pressoché sconosciuti e la Nazione non per questo è in default… anzi.
Ma in fondo “che ve lo dico a fare?”
Rispetto per chi a votato attivamente 🙏
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Pierluigi Ferdinando Pennati