Martina, 14 anni, uccisa a sassate da Alessio Tucci, un assassino

È la 38ª donna morta ammazzata nel 2025 per mano dell’uomo che diceva di amarla.

Si continua a dare una narrazione tossica del femminicidio.

Si continua a raccontare che Martina a 12 anni doveva pensare ad altro e non a “fidanzarsi” con un ragazzo più grande.

Si continua a parlare di lei, la vittima, e non di lui Alessio Tucci … l’assassino.

A conferma ancora una volta che persino il gesto più estremo commesso da un uomo debba essere giustificato in qualche modo.

E quante adolescenti della stessa età di Martina si sono “fidanzate in casa” fino a qualche anno fa?

Tantissime! Ragazze che non sono morte per un semplice motivo: non hanno incontrato un assassino.

Martina, e tante come lei, invece lo ha incontrato e non poteva saperlo. Tutte le altre, quelle che non sono morte, hanno avuto la fortuna di non incontrare un piccolo uomo intriso di una cultura patriarcale fatta di possesso e maschilismo come Alessio Tucci. Ogni forma di violenza fino all’omicidio, facendo leva sui comportamenti della vittima, diventa vittimizzazione secondaria.

Se non iniziamo a debellare questo tipo di cultura le nostre figlie, e noi donne tutte, continueremo ad essere ammazzate.

Non sono stati i social, la famiglia o l’età ad uccidere Martina.

Chi ha ucciso Martina è qualcuno che ha un nome e un cognome

Alessio Tucci.

Un assassino.