DA REDAZIONE
Valerio Sale da REMOCONTRO –
Tre giudici della poco conosciuta ‘Corte del Commercio Internazionale’ degli Stati Uniti, due democratici e un repubblicano, hanno messo i bastoni tra le ruote alle tariffe di Donald Trump. Hanno stabilito che «i dazi non sono validi in quanto contrari alla legge». Festeggiano le Borse e ringrazia il dollaro. Ma Trump?
Bufera alla Casa Bianca
“La Casa Bianca ha detto che farà ricorso contro la decisione e la prospettiva di una lunga battaglia legale potrebbe scoraggiare le aziende da prendere decisioni di investimento che metterebbero un freno all’attività economica. Prima che uscisse la sentenza del tribunale, l’indice azionario ‘S&P 500’ viaggiava alla pari con il 2024.”
Elon Musk scappa da Trump
Il suo «sbarco inizierà stasera», ha detto a Reuters un funzionario della Casa Bianca nella tarda serata di mercoledì. Sebbene le circostanze precise della sua uscita non siano state immediatamente chiare, Musk se ne va un giorno dopo aver criticato la proposta di legge fiscale di Trump, definendola troppo costosa e una misura che minerebbe il suo lavoro con il servizio doge degli Stati Uniti. Durante la campagna elettorale, il miliardario aveva detto che DOGE sarebbe stato in grado di tagliare almeno 2 trilioni di dollari di spesa federale. Attualmente stima che con la sua motosega abbiano risparmiato 175 miliardi di dollari finora, una cifra che nessuna agenzia è stata in grado di verificare in modo indipendente.
Legge di bilancio senza i tagli significativi
Nel frattempo, la legge di bilancio di Trump è in arrivo al Senato, dove si teme che i tagli alla spesa vengano ridotti e che vengano aggiunti stimoli, peggiorando le prospettive di deficit. Il fronte dei Repubblicani anti-tagli di Trump è in aumento.
La Cina intanto cresce
‘Nvidia’ ha placato le preoccupazioni degli investitori su un rallentamento della crescita dalla Cina. La società prevede un fatturato di 45 miliardi di dollari nel secondo trimestre fiscale, che durerà fino a luglio, nonostante le tensioni tra Stati Uniti e Cina. Ma l’amministratore delegato Jensen Huang ha criticato il significato delle restrizioni alle esportazioni per il ruolo degli Stati Uniti nella corsa globale all’intelligenza artificiale.
L’intelligenza artificiale nel Golfo parla cinese
La corsa allo sviluppo delle tecnologie di intelligenza artificiale sta accelerando nel Golfo. Nonostante la grande generosità degli sceicchi con Trump, sono le aziende cinesi di robotaxi che si stanno espandendo nella regione, dove città come Dubai e Abu Dhabi stanno abbracciando la tecnologia di Pechino. Preoccupata per il peggioramento della congestione del traffico e per la carenza di servizi di taxi gestiti in gran parte da lavoratori migranti (indiani, pachistani, afgani), Dubai ha fissato l’obiettivo di avere il 25% del suo trasporto quotidiano intelligente e senza conducente entro il 2030. L’obiettivo di Abu Dhabi è il 25% dei viaggi totali entro il 2040, mentre l’Arabia Saudita punta al 15% entro il 2030.
L‘asta dei titoli di Stati Usa
“Oggi vanno all’asta i titoli di Stato americani, i Treasury. La, seppur provvisoria, raddrizzata della giustizia Usa alla deriva autoritaria del Presidente Usa che vuole regolare l’economia a colpi di decreti di emergenza nazionale, potrebbe abbassare la minaccia sui tassi del debito pubblico americano perché è là che si fanno i giochi.”
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Articolo di Valerio Sale dalla redazione di
30 Maggio 2025