La scia

DI ORSO GRIGIO

 

La scia

“Io sono giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana.”
(Roma, 19 ottobre 2019)
_________________________
Quindi, poco cara Giorgia e le altre cose di cui ti vantavi di essere, è tutto qui quello che rimane di quell’assolo, così ben scritto e interpretato acciocché avesse effetto deflagrante e imperituro sui tuoi seguaci? Solo una scia di bava politica, in attesa che un sociopatico fuori controllo ti spieghi cosa devi pensare, come fosse il Don Raffaè di De André?
E la dignità di quell’essere donna?
E la responsabilità di quell’essere madre?
E l’orgoglio di quell’essere italiana?
E la pietà di quell’essere cristiana?

Dove cacchio è finito tutto questo

se non riesci nemmeno a dire una parola di condanna VERA sulla tragedia palestinese? E come ci si sente a rinnegare quello che si vuol far credere di essere e invece di lasciare un’impronta del nostro passaggio si sceglie di allungare la scia di quella bava di servitù? Non mi sei mai piaciuta, non credo a un ca*zo di quello che prometti e ritengo le tue idee lontanissime da quella destra sociale che dici di rappresentare e vicinissime solo a te stessa e alla tua ambizione smisurata di potere. Parlano i fatti, non è solo una mia idea. Quindi non mi stupisco di niente, è il bello di non aspettarsi mai un cazzo da nessuno e in questo sono un professionista.

Però qui le idee c’entrano poco

La condanna feroce verso quel genocidio dovrebbe essere un sentimento di tutti, al di là di qualunque altra cosa che possa dividerci. Quella condanna e le azioni che ne dovrebbero conseguire dovremmo viverli come il bisogno vitale di affermare l’esistenza di un’anima.
E invece.
E quella scia si allunga.
.
Orso Grigio