DI LEONARDO CECCHI
E lo dicevo da tanto che qualcosa non tornava sull’occupazione
Oggi su base dati Istat il Sole 24 Ore ci dice una cosa che in molti sosteniamo da tempo: l’aumento dell’occupazione deriva in larga parte dal basso costo del lavoro e quindi, intrinsecamente, anche alla precarietà.
Non c’è nessuna rinascita
non c’è nessun miracolo economico: c’è una destra che sta provando a rendere più competitiva l’economia impiegando modelli da Terzo Mondo, ossia l’abbassamento sistematico del costo del lavoro, che si traduce in maggiore profitto per gli imprenditori – i quali, ovviamente, ne reinvestono un po’, generando più lavoro. La dinamica è folle e illusoria perché immorale per ogni sistema economico, ma in particolare per un’economia moderna come la nostra, dove cercare competitività precarizzando il lavoro e rendendolo meno costoso equivale a implementare l’illuminazione pubblica aumentando la produzione di olio di balena. Nel XXI secolo.
Questa non è una ricetta, è un veleno
Il danno non è solo per le fasce più fragili del Paese, ma anche per le imprese, sul medio periodo. Perché salari più bassi significano meno consumi e meno consumi significano meno domanda di beni e servizi di fascia di prezzo medio-bassa.
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Leonardo Cecchi