DI FABIO SALAMIDA
Camera dei Deputati, 20 maggio 2025
Durante la discussione del DL Cittadinanza in molti hanno ricordato, anche dai banchi del centrosinistra, l’impegno dell’ex ministro Mirko Tremaglia per gli italiani nel mondo, italiani che subiranno una stretta sul cosiddetto “ius sanguinis”, ovvero quel principio che concede la cittadinanza italiana per discendenza.
Premetto che per il sottoscritto sono molto più “italiani” i figli degli immigrati nati in Italia, o che in Italia vivono da quando erano bambini, rispetto ai pronipoti di italiani emigrati un secolo fa, quindi dal mio punto di vista non si sta ledendo nessun diritto.
Una “commemorazione sbagliata nel luogo sbagliato”
Tra gli interventi c’è stato quello di Andrea Tremaglia, nipote dello scomparso esponente della destra, che ha invitato tutti a “lasciare in pace i morti”.
Reazione comprensibile. Il problema è che, durante il suo intervento in cui ha ricordato il nonno, Tremaglia nipote ha pronunciato le testuali parole: “Ex ufficiale della Repubblica Sociale mai pentito”. Parole che hanno prodotto applausi scroscianti dai banchi di Fratelli d’Italia. Insomma, i rappresentanti del più grande partito italiano si sono esaltati al ricordo di uno Stato fantoccio guidato da una banda di criminali: un oltraggio alla nostra Repubblica e alla Costituzione.
Fatti di questo tipo all’ordine del giorno
In questa legislatura il Parlamento è quotidianamente umiliato da fatti di questo tipo. Reso praticamente inutile da un governo che lo usa come passacarte, è teatro di scene raccapriccianti: dalla ministra del Turismo che si vanta della sua collezione di borse invece di dimettersi perché sotto processo perché indagata per furto aggravato ai danni dell’Inps, agli applausi alla Repubblica di Salò.
Che degrado.
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Fabio Salamida
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