Guerra mondiale “a pezzi”

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Smuovere le coscienze

Che un prete, dal più sperduto dei missionari fino al Papa, faccia ampio uso della retorica nelle sue prediche è giusto e comprensibile. Il suo compito è smuovere le coscienze di chi lo ascolta e la suggestione delle parole è l’unico mezzo di cui dispone.

“Guerra mondiale a pezzi”

Parlare di “guerra mondiale a pezzi” andava benissimo nei discorsi di Bergoglio e va benissimo in quelli di Prevost ma che giornalisti, storici e intellettuali di ogni laica parrocchia ripetano la stessa frase come tanti pappagallini a corto di idee proprio non mi va giù.

Imperi canaglia

Le due guerre mondiali che abbiamo conosciuto hanno visto entrambe il mondo allearsi contro tre imperi-canaglia.
Tedesco, austroungarico e ottomano nella prima. Tedesco, giapponese e italiano nella seconda.
Nella situazione attuale le canaglie non si riesce a contarle per quante sono e ognuna combatte per conto suo. Impossibile stabilire chi davvero sta con chi, per quanto tempo ci starà e perchè.
Se proprio volessimo trovare un denominatore comune dovremmo rivolgere lo sguardo verso l’Impero Americano, l’unico ad avere il suo zampino in tutte le più importanti guerre, passate, presenti e verosimilmente future. Senza di loro non avremmo la guerra Russia-Ucraina, non avremmo il genocidio dei Palestinesi e non dovremmo neppure temere la possibile guerra tra Cina e Taiwan.

Sceriffi del mondo

Abbiamo lasciato che gli USA si autoeleggessero sceriffi del mondo. Ora che il capo-sceriffo è più pazzo di Caligola, più criminale di Hitler, più disonesto di Ceausescu, più cattivo del pirata Barbanera e più ignorante di Salvini sarebbe il caso di ripensarci, n’est-ce pas?
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Mario Piazza