DI MARIO PIAZZA
Secondo referendum, scheda arancione
Se il primo referendum vuole abolire la storpiatura etica e sindacale del solo indennizzo al lavoratore licenziato ingiustamente, il secondo è contro un articolo di legge che ne declina l’immoralità in chiave stupida stabilendo in poche migliaia di euro (max.6 mesi di stipendio) l’indennizzo per chi lavora in un’azienda con meno di 15 dipendenti.
In chiave stupida perché non esiste più alcun nesso tra le dimensioni dell’azienda e le sue capacità economiche, è invece vero che proprio in un’azienda piccola lo strapotere del padrone può manifestarsi senza alcuna intermediazione e copertura sindacale nei confronti di qualsiasi dipendente.
Era già molto vero nel 1966 quando questa assurda suddivisione numerica ottenne l’approvazione sindacale. Chi vorrebbe mantenerla oggi o non ha mai lavorato un solo giorno in vita sua oppure è un padrone senza scrupoli, uno di quelli che magari con un paio di clic guadagna fortune ma che vorrebbe conservare il diritto feudale di cacciare via con quattro soldi chi non gli va più a genio.
Forse qualcuno che non rende abbastanza o forse qualcuno che reclama i propri diritti. Forse qualcuno poco onesto o forse qualcuno che lo è troppo. Forse un giovanotto troppo arrogante o forse una giovanotta troppo sdegnosa.
Per questo esistono i giudici del lavoro, per stabilire cosa potrebbe essere legittimo e cosa potrebbe non esserlo, senza insulse limitazioni.
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Mario Piazza