DI GIORGIO CREMASCHI
Sempre più intolleranza
Il sostegno a Israele è oggi il primo strumento di legittimazione dell’intolleranza e della caccia alle streghe nelle società occidentali. Uno strumento di autoritarismo e fascistizzazione del potere e del sistema politico e mediatico.
Ne abbiamo raccolte nuove prove in questi giorni
Il Primo Maggio un complesso musicale, i Patagarri, ha cantato “Palestina Libera” sulle note di una melodia popolare ebraica. Apriti cielo, guidato dai vertici della Comunità Ebraica di Roma, che poi è l’ufficio stampa di Ben-Gvir, si è scatenato lo squadrismo mediatico e social contro i cantanti, più o meno accusati di terrorismo e naturalmente di antisemitismo.
Quest’ultima accusa è poi esplosa verso la ristoratrice della Taverna Santa Chiara di Napoli, accusata di aver cacciato dai propri tavoli una famiglia ebrea, solo perché ebrea.
Ecco l’antisemitismo che sfocia nella persecuzione razziale, tornano i mostri del passato, ha urlato la stessa campagna che poco prima aveva aggredito il complesso musicale.
La destra reazionaria e fascista ha dato il via al linciaggio on line della titolare del ristorante, mentre la giunta comunale PD di Napoli ha addirittura ricevuto e espresso sostegno politico e anche materiale agli israeliani, che avevano appena sbafato un pranzo senza pagare. Sì perché la realtà è che gli avventori della Taverna hanno mangiato e bevuto tranquillamente, fino a quando non si sono messi ad esaltare Israele con i vicini di tavolo. A quel punto è giustamente intervenuta la ristoratrice, ricordando ciò che avviene a Gaza. Allora gli israeliani si sono alzati furibondi hanno ripreso la scena con un video che poi è diventato virale. Video dal qual si capisce chiaramente che è una signora israeliana che insulta, con accuse di terrorismo e odio verso gli ebrei, e che annuncia che non pagherà il conto.
Questi i fatti, che però non contano nulla quando si tratta di Israele. È bastata infatti la falsa accusa discriminazione anti ebraica per scatenare un’autentica follia persecutoria.
Quanto avvenuto alla Taverna Santa Chiara è solo una piccola rappresentazione di ciò che fa Israele e del perché può farlo: gli aggressori si piangono vittime e si nascondono dietro la falsa accusa di antisemitismo, mentre tutto il palazzo politico e mediatico occidentale li abbraccia.
La realtà è che oggi i perseguitati non sono gli ebrei, ma i palestinesi, gli arabi, i musulmani, i migranti
Oggi tutte le destre nazifasciste occidentali stanno con Netanyahu e hanno riversato il loro razzismo nella islamofobia.
Oggi l’accusa di antisemitismo serve a legittimare le destre peggiori, non a caso in Italia il più solerte a rivolgerla in giro è il presidente del Senato, che ha il busto di Mussolini nello studio.
Oggi il genocidio è in Palestina e i suoi colpevoli ed i loro complici lo nascondono e giustificano con menzogne sempre più vaste e sfacciate. Un milione di bambini a Gaza non ha di che mangiare a sufficienza, ma lo scandalo è se qualche turista israeliano non ha concluso bene il pasto a Napoli.
Negli USA, in tanti paesi UE e anche in Italia, basta l’accusa di essere “propal” perché si scatenino intimidazioni, sanzioni, arresti, violenze sempre più pesanti. Ora Trump vorrebbe vent’anni di carcere per chi contesta Israele.
Questa clima di intolleranza contro chi sostiene la causa, o anche solo il diritto alla vita, dei palestinesi è un veleno mefitico per le nostre già fragili democrazie. La propaganda tossica pro Israele distrugge verità e giustizia, legittima qualsiasi arbitrio, santifica qualsiasi sopraffazione. Il tutto con l’accusa orwelliana di antisemitismo.
Così il nostro sistema politico si israelizza, e tutto il peggio del fascismo sionista diventa normalità.
Solidarietà ai ristoratori di Napoli, l’antifascismo vero sta con loro.
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Giorgio Cremaschi