La guerra sta esaurendosi nel modo che l’Europa non gradisce

DA REDAZIONE

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REM da REMOCONTRO –

Le truppe di Mosca (e i nordcoreani) strappano agli ucraini l’ultimo lembo di territorio russo, ed è ormai confermati da più fonti nonostante le negazioni di Kiev. Nulla di decisivo sul campo di battaglia ma di grande peso politico. Il caso della giornalista Ucraina prigioniera russa morta, tra orrori e sospetti.

Sintesi da agenzia stampa

«Il territorio della regione di Kursk, così come le aree di confine tra la regione ucraina di Sumy e quella russa di Belgorod, sono state completamente riconquistate dalle forze militari russe che hanno ripristinato il controllo sulla totalità del territorio nazionale». Poco più di mille chilometri quadrati conquistati dagli ucraini nell’agosto 2024.

Errore strategico ucraino

Kursk. «Le perdite totali delle formazioni armate ucraine ammontano a oltre 76.000 soldati, tra morti e feriti. In realtà, l’intero gruppo tattico originale del nemico è stato eliminato, se non di più. Più di 7.700 sistemi d’arma sono stati distrutti», sempre da agenzia stampa. Dettagli dalla Russia: oltre 76.550 soldati, 412 carri armati, 341 veicoli da combattimento per la fanteria, 314 veicoli trasporto truppe blindati, 647 pezzi d’artiglieria, 64 lanciatori MLRS, di cui 15 HIMARS e 7 MLRS di fabbricazione statunitense, 31 lanciatori di missili antiaerei, un sistema antiaereo semovente  un Gepard di origine tedesca- NdR), 134 stazioni di guerra elettronica, 13 radar di difesa aerea, 22 radar di contro-batteria. E molto altro che sarebbe risultato decisivo forse nel Donbass.

Ma Kiev ancora nega

Come è già accaduto molte volte in passato, Kiev non ha riconosciuto la sconfitta né ammesso che le sue truppe sono state costrette a ritirarsi da Gomal oltre il confine nazionale, benché anche gli analisti più vicini a Kiev e persino le mappe dell’Institute for the Study of the War (think-tank americano di impostazione neocon vicino alla causa ucraina) mostrino la completa cacciata delle forze ucraine dal territorio di Kursk dopo 264 giorni di operazioni militari.

Piccoli gruppi di soldati dispersi

I russi ammettono che vi possano essere ancora piccoli gruppi di soldati ucraini dispersi o nascosti lungo le aree di confine e sono in corso perlustrazioni per localizzarli così come procedono i lavori di sminamento mentre le salme dei militari ucraini uccisi vengono consegnate ai punti di evacuazione e il Genio prepara i piani per rafforzare le strutture difensive lungo i confini russi e nelle ‘zone cuscinetto’.

“Cessate il fuoco” per la vittoria mondiale

Per la ricorrenza degli 80 anni dalla sconfitta del nazismo nella «Grande Guerra Patriottica», Putin ha proclamato un cessate il fuoco di tre giorni in Ucraina dall’ 8 al 10 maggio. Attualmente, secondo il canale militare russo Slavyangrad, il 21 per cento del territorio dell’Ucraina è sotto controllo russo. Benché in Europa molti sostengano che sia la Russia a dover accettare il cessate il fuoco, l’impressione è che in molti non colgano o non vogliano vedere la reale situazione militare. «I russi stanno vincendo una guerra che occorre interrompere prima che le forze ucraine crollino e i russi dilaghino -avverte Analisi Difesa-, senza escludere il rischio di ammutinamenti delle truppe ucraine contro il governo di Kiev».

Tregua utile solo ad una parte

L’Ucraina ha bisogno di guadagnare tempo e spera in un mese di tregua per puntellare le traballanti difese. Mosca può accettare 30 giorni di tregua, che favorirebbero solo le esauste forze ucraine, solo in cambio del riconoscimento da parte di Kiev del controllo russo su Crimea e le 4 altre regioni ucraine annesse alla Federazione Russa con i referendum del settembre 2022. Il rifiuto di Kiev di accettare le cessioni territoriali rende del tutto sterile il dibattito attuale e spiega la rabbia di Trump che alterna minacce e apprezzamenti a Putin come a Zelensky.

Bugie a mezzo stampa

Da Mosca: «Vi sono molti resoconti sui mezzi di comunicazione, ma una sorta di discussione pubblica di tutte queste sfumature […] è impossibile e raramente i dettagli riportati dalla stampa rispondono a verità». Tra le polemiche di più stretta attualità, il ruolo dei militari Nord Coreani, esaltato da Mosca, e le munizioni da Pyongyang. Secondo un’organizzazione di ricerca con sede nel Regno Unito, la maggior parte dei colpi d’artiglieria delle forze russe in Ucraina nel 2024 sarebbe stata fornita dalla Corea del Nord. Altre fonti meno schierate, citano l’elevata produzione di munizioni in Russia e che l’impiego di munizioni nordcoreane sia meno consistente di quanto valutato dai think-tank britannici o statunitensi.

La morte della giornalista Viktoriia Roshchyna

Vicenda tragica e oscura nella tragedia della guerra la morte della giornalista ucraina di Viktoriia Roshchyna, lungamente detenuta dai russi e poi restituita cadavere. Il tema è delicatissimo. Tocca la politica, le azioni dei reparti militari, il dolore di popolazioni, ma anche eventuali strumentalizzazioni della propaganda arma di guerra. Il problema di popolazioni (e minori), passate da aree controllate da una parte passate sotto il controllo della parte avversa. La questione dei minori di grande impatto emotivo. «19.546 minori deportati dai russi o di 19.546 minori costretti a vivere sotto il controllo russo, magari in Ucraina?», il dubbio di Fulvio Scaglione su InsideOver.

Il “Viktoriia Project”

La morte crudele della Roshchyna ha spinto un network di siti e giornali a varare il ‘Viktoriia Project’, per continuare l’indagine da lei iniziata. Violenza della guerra stessa o violenza programmata? I giornalisti del Viktoriia Project hanno raccolto molte testimonianze che farebbero propendere per l’ipotesi peggiore. Tante testimonianze. Giornalisti occidentali che rintracciano tante persone che, pur avendo subito il carcere e la tortura dai russi, a rischio ancora aperto, hanno il coraggio di confessarsi a uno sconosciuto arrivato come fin lì. Sospetti possibili.

“Comunque sia, alcuni fatti sono certi: la Roshchyna è morta nelle mani dei russi; le carceri esistono (i garage di Mariupol’, il centro di detenzione di Taganrog…); le testimonianze non mancano.”

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Articolo a firma REM dalla redazione di

2 Maggio 2025