DI GIANCARLO SELMI
Ha svolto benissimo il suo ministero ed è stato l’unico, secondo me, ad averlo fatto così bene: ha difeso, diffuso, rappresentato la parola di Cristo.
Nel nome di Cristo
Ha difeso i poveri, gli umili, gli ultimi. Fra questi i migranti. Ha tuonato contro la guerra e, nell’occasione di quella in Ucraina, ha osato dire la verità. Tanto Cristiano, tanto seguace di Gesù Cristo, da essere odiato e inviso da chi ha teorizzato e fatto, nella sua vita, l’opposto di quanto diceva lui e aveva detto Gesù.
Il cordoglio ipocrita di chi non ha mai condiviso il suo verbo
Odiato da Milei, da Trump, da Vance, da Salvini, da Meloni, da tutti quelli, insomma, che oggi fingono dolore, come i coccodrilli dopo il pasto.
E non c’è alcun bisogno di ricordare cosa abbiano fatto e detto in passato, per capire che il dolore manifestato oggi è solo vile ipocrisia.
Il suo testamento morale
Però noi possiamo ricordare le ultime parole che ha detto in faccia a Vance, il giorno prima della sua scomparsa. Parole contro la guerra, decise e dure. “Non esiste pace senza disarmo”.
Un vero e proprio testamento morale. Che nessuno racconterà ma che noi conosciamo, raccogliamo e porteremo nel cuore. Così quanto la sua immagine che abbiamo tanto amato e continueremo ad amare. L’immagine di un uomo buono, di un Papa, finalmente, dalla nostra parte.
Buon viaggio Francesco.
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Giancarlo Selmi