La sudditanza

DI FRANCESCO MARANTA

 

Il genocidio del popolo palestinese, i morti dei soldati e dei civili in Ucraina , le infinite guerre in Africa con milioni di morti, ormai, fanno parte delle normalità, chi sostiene queste logiche criminali, chi fomenta l’odio non è più discriminato.
Ieri i telegiornali italiani erano inondati di volti sorridenti, a Caivano in provincia di Napoli si è ricostruito un centro sportivo.
Non importa sapere chi ha avvelenato quelle terre, dove si è spostato il traffico di droga e se si è spostato, quali rapporti e se ci sono stati colpevoli silenzi delle istituzioni in questi decenni di devastazione sociale, culturale e umana.
Lasciar credere che il governo nazionale e regionale “ci sta”, questo conta, il lasciar credere.
La sanità, il lavoro, il diritto all’ istruzione alla casa verranno dopo, andate al centro sportivo il sogno è diventato realtà, anche don Patriciello può essere soddisfatto, poi verrà il tempo (se non è già avvenuto) che lo “sceriffo” sarà perdonato, poveretto, la mancanza dei freni inibitori fa brutti scherzi, epperò importante è esserci, stare nella fotografia, bravi tutte/i.
Noi telespettatori, abbiamo appreso che stanno tutti bene, felici e contenti.
Finalmente anche la presidente Meloni si è tolto il sassolino dagli stivali.
Benedizioni e abbracci, i rappresentanti delle istituzioni nazionali, regionali e cittadine, si sono incontrati e da bravi attori hanno recitato la propria parte.
Il sipario è calato alla stretta di mano della presidente Meloni e del presidente De Luca. Peccato che i musicisti non hanno intonato l’ inno d’ Italia e che le frecce tricolori non hanno sorvolato il triangolo della morte.
Orrore.
.
Francesco Maranta,
Portavoce Nazionale dei Diritti