TEMPI BUI

DI LEONARDO CECCHI

LEONARDO CECCHI

 

Io non so se ci rendiamo conto del fatto che in questo momento, tecnicamente parlando, una regione di una Repubblica teoricamente democratica sta venendo governata da un uomo agli arresti domiciliari che anche oggi si rifiuta di dare le dimissioni, nonostante l’inchiesta si stia allargando.
Io non voglio scadere in paragoni pesanti, che pure date le accuse di affari con la mafia del capo di gabinetto di Toti sarebbero ben giustificate, ma siamo di fronte ad un caso quasi da serie tv.
Ci sono poi problemi tecnici enormi per una condizione del genere (le riunioni di giunta come le fa, in videoconferenza o dalla finestra?), ma anche di reputazione agli occhi dell’Europa e del mondo.
Qui si sdogana tutto, si rende tutto legittimo, giustificabile, ammissibile. Si normalizza ciò che in ogni altro sistema con una parvenza di civiltà verrebbe visto con orrore. Sembra di essere in un film e la cosa che fa davvero più paura è che ci siamo ormai abituati a tutto questo.
Tempi bui.
Ma bisogna sempre ricordarsi di aprire gli occhi e rendersi conto che, sì, tutto questo non è normale.