NOI SIAMO “SPECIALI”

DI LEONARDO CECCHI

LEONARDO CECCHI

 

Io sono curioso e forse qualche sedicente economista potrà fugare i miei dubbi.
La Spagna qualche giorno fa ha (nuovamente) aumentato il salario minimo, portandolo a 1.134. Dal 2018 ad oggi siamo passati da 736 euro a 1.134, appunto.
Eppure, nonostante queste scellerata decisione, leggo anche che la Spagna cresce molto più della media europea. Nel 2023, ad esempio, è cresciuta del +2,3% (noi +0,9%).
In sostanza, nonostante un salario minimo in netta crescita, il Paese pare non essere esploso, caduto nel caos. Non c’è stata nessuna lacerazione dell’economia: anzi, sono cresciuti e corrono più di noi.
Sono quindi stupito. Perché in Italia, quando ne parli, un pezzo di classe dirigente si mette le mani nei capelli: sarebbe la fine dell’economia. Il collasso, la pazzia. Non si può fare, dicono. E poi non serve neppure: “ci pensa il mercato!”.
Gli altri sì, possono. Noi no. Noi siamo speciali.
E forse però un po’ speciali lo siamo davvero, perché qui da noi funziona così: un pezzo di imprenditoria si dà apertamente al brigantaggio. Ricatta, sfrutta, minaccia la povera gente sempre più disperata. Pesca a piene mani nell’enorme bacino di disperati, che oggi conta 5,7 milioni di persone. Poi con una parte del denaro rapinato, estorto, cavato dal sangue di povera gente spesso pagata anche 2 o 3 euro l’ora, paga un pezzo di classe politica affinché tenga bloccate misure di tutela del lavoro, eroda il welfare, così da poter continuare a briganteggiare in piena serenità e avere un bacino di forza lavoro a basso costo e ricattabile sempre a disposizione.
Noi siamo speciali.
La risposta è questa.