IRRESPONSABILI? NO! EROI, VERI EROI

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Qualunque cosa accada, un record memorabile Piantedosi lo ha raggiunto: quello di aver sparato le battute più ciniche e politicamente scorrette, della storia politica italiana.

Vignetta di Natangelo

.
A parte l’aver dimostrato, prima con il “carico residuale”, poi con le ultime dichiarazioni sulla strage di Crotone, di essere totalmente sprovvisto di quella dote comunemente chiamata “umanità”.
Ma i “meriti” del ministro non si limitano a questo. Ha scavalcato, in peggio, persino il meno autorevole dei suoi predecessori: l’inossidabile Salvini che, pure, per venire considerato il peggiore di tutti i tempi, si impegnò allo stremo con buoni risultati.
Riuscire a dare ai morti la colpa della loro morte, quando non c’è un suicidioh, non è cosa da poco. Solo “menti finissime” possono riuscire a farlo, confondendo un viaggio per la vita, scappando dalla morte, in un suicidioh.
Ma è in un’altra dichiarazione che il nostro ha dato il meglio di sé, raggiungendo vette epocali nella mistificazione unita ad una volgare ed evidente ignoranza. Quando ha detto che lo “hanno educato alla responsabilità ed a cercare di cambiare il suo paese e non a fuggire” (sintetizzo, ma il senso è quello).
Doveva nascere in Afghanistan sotto il dominio dei Talebani, il sig. Piantedosi e, forse, avrebbe capito che nessuno in quei paraggi può cambiare nulla. E che quelle bambine, soprattutto loro perché piccole donne, sono scappate aiutate dai genitori, dalla morte civile e, in alcuni casi, anche fisica. Sono scappate da torture, lapidazioni, veli totali, discriminazioni, pestaggi, schiavitù. Sono scappate dalle condanne all’assenza di istruzione ed all’appartenenza ad un uomo padrone.
E che quei genitori che hanno cercato di strappare i loro figli alla barbarie del medioevo talebano, vanno considerati, non solo più che responsabili, ma eroi. Eroi veri.
.
Ma Piantedosi queste cose non le sa, nessuno gliele ha spiegate.
Piantedosi non deve più spiegare nulla, deve vergognarsi e dimettersi. E farlo con il capo doverosamente chino.
.
Tenerlo in quel posto vuol dire verificare quanto può essere ancora più fondo il fondo. In quel tipo di esplorazione ha già dimostrato di possedere talento.