PD INFERNALE

DI GIOACCHINO MUSUMECI

ENRICO LETTA: “ Calenda farà da magnete per i voti di Cdx, partita aperta.” La frase contiene una rivelazione oltre qualsiasi indugio: l’atlantismo sfrenato di Enrico Letta ha abortito qualsiasi embrione anche minimale dei principi di Sx.

Se il Pd abbisogna di una calamita per attrarre i voti del Cdx siamo arrivati al paradosso finale. La spada dell’ordoliberismo draghiano decapita il cittadino nel patibolo degli interessi privati e non solo, Letta parla di magnete ma non capisce d’aver abbandonato il rachitismo ideologico piddino al traino del gommone sgonfio Calenda, il pifferaio stonato che vorrebbe incantare topolini di Cdx delusi da Silvio Berlusconi.

Siamo davvero all’apocalisse della pornografia istituzionale in cui i nemici che si insultavano ieri, oggi si intrecciano in un amplesso politico abominevole. La campagna elettorale infernale che apre alle prossime elezioni è la dichiarazione eclatante di forze politiche senza argomenti oltre reciproche vendette, gravi insulti, giustizialismo politico mascherato da garantismo civico, arroganza e razzismo verso l’unico politico che non parla di colpe ma presenta un programma.

Mentre da Dx osservano divertiti e forse sgomenti, Giuseppe Conte precipita suo malgrado nell’averno circondato da colleghi deliranti e decadenti che si strappano le poltrone di dosso quasi fossero una sorta di abbigliamento raccapricciante.

La campagna elettorale del Pd è un quadro che nemmeno il periodo nero Goya potrebbe rappresentare. Preferisco distorcere che commentare: Letta, Calenda, Di Maio, Emma Bonino e Tabacci, nudi come cagnolini, si uniscono alla Gelmini avvolta in una spirale di neutrini sovraeccitati mentre Mara Carfagna al galoppo su un corvo semicarbonizzato sventola una sgualcita bandiera italiana.

Brunetta spinge una carrozzina in cui frigna Emma Bonino agghindata con una corona d’alloro. Calenda davanti a uno specchio si gonfia come un pavone ed esplode infinite volte imbrattando Enrico Letta, il quale in ginocchio implora il nome di Draghi mentre Di Maio è condannato per l’eternità ad esser punto da uno sciame di api e pronunciare il nome di Putin.

Ecco dove si è infilata la cosiddetta Sx italiana degli ultimi anni: partorita nel caos post comunista, soccombe all’inferno da cui non uscirà mai più.