“DRAGHI, UN TURCO QUASI ITALIANO”

DI MARISA CLARA CELESTE CORAZZOL

 

Oggi, mentre il “vostro” Premier era ad Ankara per siglare ben nove accordi con Erdogan (il “dittatore”, come dallo stesso Draghi definito), il governo turco annunciava di aver ucciso ben 11 “terroristi”: ossia i militanti dell’ YPG che si battono contro il sanguinario ottomano. E’ lo stesso sanguinario, il satrapo turco, che ha permesso – sollevandone il veto alla NATO – l’ingresso di Finlandia e Svezia nell’organizzazione “atlantista”, dietro il ricatto della consegna a “sua bassezza ottomana” – finanziatore e armatore dei tagliagola in Siria – dei rifugiati Kurdi in Svezia e Finlandia. Rifugiati che, in gran parte di loro, sono intellettuali, giornalisti ed oppositori al regime sanguinario turco.
E Lei, Mario Draghi, oggi, non ha nemmeno proferito parola in merito alla continua persecuzione degli oppositori di questo macellaio che, invece, incensa come “partner dell’Italia”?… Lei non sa – o finge di non sapere – chi fosse, giusto per darLe un esempio – Ebru Timtik, l’avvocata turca morta in seguito allo sciopero della fame?… L’avvocata Ebru Timtik, di 42 anni, residente a Istanbul, proveniva da Dersim, città di origine curda nella parte orientale del paese. La sua storia l’aveva portata a cercare la libertà per gli oppressi e la giustizia per chi viene perseguitato. Ebbene, è morta dopo ben 238 giorni di sciopero della fame il 28 agosto 2020. Imprigionata dal Suo “nuovo amico” il cui “curriculum” sanguinario è degno soltanto di un rinato Gensis Khan in chiave “atlantista” perché gli conviene (è membro della NATO non a caso) e conviene alla NATO per ovvie ragioni di supremazia a livello mondiale. A discapito del mondo multipolare, pacifico e fraterno cui, invece, a milioni nel mondo aspiriamo.
P.S. :
Anch’io sostengo le popolazioni ukraine. Ma non per questo salterei dalla padella nella brace. Buona riflessione, “egregio”.
P.P.S.:
I dittatori sono tutti uguali, ma alcuni sono più uguali di altri.
Dopo aver svenduto i Curdi in cambio dell’entrata di Svezia e Finlandia nella Nato, oggi Lei, “Egregio” Mario Draghi, si presenta alla corte di Erdogan per chiedere il suo benestare sul gasdotto TANAP e TAP, sulle concessioni offshore di Cipro e Israele, nonché di vegliare sull’incandescente situazione in Libia, dove il suo “amico”, il dittatore turco, ha espanso la sua area di influenza e muove liberamente le proprie pedine come più gli aggrada.
Dopotutto, “sic res stantibus”, la Turchia è il principale partner italiano in Medio Oriente e Nord Africa, con oltre 19 miliardi di interscambio, in aumento di oltre il 25% su base annua. Queste sono le leggi del mercato, no?! (In questi casi si chiama prostituzione, caro “Lei”).
D’altronde il “Sommo” Dante ricorda: “Serva Italia, nave senza cocchiere in gran tempesta, non donne di provincie, ma bordello”.
Draghi: "Italia e Turchia unite in sostegno a Ucraina" - Video