COVID, SERVE RESPONSABILITÀ

DI EMILIANO RUBBI

È colpa dei negazionisti e dei loro raduni in piazza da mentecatti, se sono risaliti i contagi.

È colpa di quelli che sminuivano, se non l’abbiamo presa così sul serio.
Prima era: “Sapete quanta gente abbiamo in terapia intensiva, in tutta Italia? Sei persone”.
Poi quelle persone sono diventate dieci, poi venti, poi trenta, oggi sono mille.

È colpa dei sedicenni che escono da scuola e si ammassano l’uno sull’altro, rigorosamente con la mascherina abbassata.

È colpa dei vecchi che fumano fuori dal bar, che porca miseria se uno di quelli è positivo come minimo crea una strage tipo Fontana con le RSA.

È colpa di Bassetti, di Zangrillo, di tutti quei sedicenti esperti che, per mesi, sono andati in tv a dirci che il virus era “clinicamente morto”, che non ci sarebbe stata una seconda ondata, che ormai era tutto passato.
E oggi i numeri sono peggiori di quelli che avevamo ai tempi del primo lockdown.

È colpa del governo, che ha sottovalutato la situazione.
Doveva fare cento cose, in vista della seconda ondata di ottobre, ma ne ha fatte trenta.
E molte pure male.

È colpa di Salvini, che ha seguitato a creare assembramenti fino a ieri, che si toglieva la mascherina per fare i selfie, che scrive su Facebook che ci vuole l’idrossiclorochina per curare il Covid, quando tutta la comunità scientifica ormai concorda sul fatto che non serve a niente.
Ma per qualche motivo l’idrossiclorochina è una fissazione di tutti i sovranisti in giro per il mondo.
La sponsorizzavano Trump, Johnson, Bolsonaro.
Poi, però, quando Trump si è ammalato, col cazzo che l’hanno curato con quella roba, per fortuna sua.

È colpa delle destre sovraniste in giro per il mondo, che hanno preferito far finta che il virus non esistesse, condannando i loro paesi per cercare disperatamente di salvarne le economie.
Erano talmente abituati a gonfiare il petto e a istigare i loro elettori a combattere contro dei nemici immaginari che poi, quando ne hanno incrociato uno vero, sono riusciti solo a dimostrare tutta la loro incapacità.

È colpa di chi ha chiuso troppo, è colpa di chi ha chiuso troppo poco, è colpa dei nonni che non ce la fanno a non abbracciare i nipotini pure se sanno che per loro potrebbe essere pericoloso, è colpa di Fontana e Gallera, di Zingaretti che è andato a farsi gli aperitivi a Milano, di De Luca che gioca coi lanciafiamme, di Conte, di Speranza, di Tarro che non l’ha mai candidato nessuno al Nobel, di Montanari che dice cazzate e degli scemi che lo seguono, di Sgarbi e di Fusaro, dei runner, di Pappalardo e Barbara D’Urso, di Jeff Bezos, di Soros e di Bill Gates che ci vuole telecomandare tutti col 5g iniettato nei vaccini.

È colpa mia che ieri non mi sono lavato le mani dopo aver portato a spasso il cane.

E ora che abbiamo capito di chi è la colpa, serve responsabilità.
Sociale e individuale.
Perché non sarà seguitando ad indicare colpevoli a caso che ne usciremo.