DI FABIO SALAMIDA
Quindici milioni di italiani andati a votare sono una forza da non trascurare.
Come prevedibile non si è raggiunto il quorum e come prevedibile a destra si affrettano a festeggiare e a rilanciare.
Il capo del partito della progenie di Ruby Mubarak già parla di cambiare le regole per far votare ai referendum, aumentando le firme da raccogliere.
La seconda carica dello Stato, che si spertica in proclami come un capo di partito qualunque, sta dimostrando ancora una volta di non voler rappresentare tutti gli italiani ma solo la sua parte.
Tuttavia, suggerirei ai nostri piccoli amici di aspettare prima di stappare lo spumante del discount.
Il motivo è molto semplice: alle ultime politiche ha votato il 64% degli aventi diritto, alle europee dello scorso anno il 49%. I partiti dell’attuale maggioranza hanno chiesto ai loro elettori di andare al mare e i numeri ci dicono che i loro elettori hanno ubbidito come al solito. Le opposizioni, che erano molto divise sui quesiti sul lavoro, hanno portato a votare il 30,6% degli italiani.
Il numero magico era 12.305.014, ovvero i voti con cui i partiti dell’attuale maggioranza stanno governando Il Paese. I votanti al referendum sono stati oltre 15 milioni.
Insomma, in una tornata elettorale
In cui la metà dei partiti hanno chiesto di non andare a votare, sommando furbescamente il loro consenso all’astensionismo ormai endemico, l’altra metà ha ottenuto un discreto risultato, pur non avendo centrato un quorum che oggettivamente non era alla portata.
Morale della favola
Da domani, tutte le forze politiche che si oppongono a questo governo hanno il dovere di trovare una sintesi per diventare alternativa credibile, perché i loro elettori quella sintesi forse l’hanno già trovata.
.
Fabio Salamida