Decreto sicurezza. L’Italia della Meloni ha compiuto un altro passo verso l’Ungheria

DI GIUSEPPE GIULIETTI

REDAZIONE

 

Da ARTICOLO VENTUNO –

La maggioranza ha approvato in via definitiva il decreto paura. Lo ha fatto sequestrando il parlamento, calpestando i regolamenti, trasformando un disegno di legge in decreto.
L’Italia della Meloni ha compiuto un altro passo verso l’Ungheria.
Nel mirino il pensiero critico, la libertà di manifestare anche in modo pacifico e non violento.
Da oggi sdraiarsi a terra per denunciare le morti sul lavoro, difendere il posto di lavoro, contestare il ponte sullo stretto potrà costare la regola.
Sarà assicurata l’immunità ai servizi di sicurezza in caso di infiltrazione, ma anche di costituzione di veti e propri apparati autonomi e questo in un paese che ha alle spalle decenni di collusioni, tradimenti, omissioni.
Al governo siedono anche quelli che vogliono riscrivere le sentenze di Capaci, Ustica, Brescia, Bologna…
Ora sarà il caso di rilanciare l’appello di centinaia di costituzionalisti e di operare per disattivare le norme, provocare incidente procedurale, e trascinare il decreto paura davanti alla Corte Costituzionale
Articolo 21, di intesa con la rete no decreto paura, si metterà a disposizione.
Nell’immediato sarà il caso di votare e far votare cinque Si ai referendum, sarà una prima risposta a chi vuole stracciare la Costituzione antifascista.

.

Articolo di Giuseppe Giulietti, coordinatore nazionale di

5 Giugno 2025