La Meloni servile, non può prendere le distanze da Israele

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

La Meloni servile, non può prendere le distanze da Israele

“Non abbiamo condiviso diverse scelte ( la Meloni non dice quali) Non condividiamo le recenti proposte del governo israeliano e non abbiamo mancato di dirlo ai nostri interlocutori consapevoli come siamo però che non è stato Israele a iniziare le ostilità, che c’era un disegno, come ho detto varie volte, alla base dei disumani attacchi di Hamas, della crudeltà rivolta contro gli ostaggi. Quel disegno era un disegno che puntava all’ isolamento e questo non può non farci riflettere su quanto sarebbe pericoloso assecondare il disegno dei terroristi che non si sono fatti scrupoli a sacrificare la vista di Israeliani e Palestinesi.”
Queste alcune tra le parole pronunciate da Giorgia Meloni alla camera ove la premier ha concluso che non richiamerà l’ambasciatore italiano in Israele.

Ma può bastare il 7 Ottobre per scatenare la barbarie in corso?

Essenzialmente vuote parole, prive di empatia verso i palestinesi e indulgenti verso Israele poiché la premier si cura di sottolineare che sia stato Hamas a cominciare; come se il dato potesse “spiegare” la barbarie con cui i palestinesi sono massacrati a Gaza. Nessuna osservazione sulla mistica della rappresaglia vendicativa israeliana parallela all’estremismo islamico di cui l’occidente si dichiara nemico pur riproducendone le ripugnanti fattezze nel disastro umanitario di Gaza.

Partiamo dal presupposto che Israele esiste e non si può cancellare dalle mappe

Per gli elementi che abbiamo, risulta altrettanto chiaro che gli Ebrei siano un gruppo etnico con lingua, usi e costumi propri, perciò un popolo da cui discenderebbe il diritto a uno stato ove autodeterminarsi. Se i presupposti del diritto sono corretti, è invece discutibile il metodo con cui il sionismo ha individuato la Palestina quale territorio dello stato israeliano. Alla base del metodo c’è un postulato trasversalmente accettato dall’occidente, cioè che una divinità abbia promesso territori e ricchezze a un popolo. E’ un vizio che di per sé dichiara guerra a chi si contrappone a questa divinità. Cioè l’islam da cui invece ci aspettiamo accettazione pedissequa.

Un concetto di fede accettato da una comunità 

L’assunto la cui dimostrazione è basata sul concetto di fede, è stato assurdamente accettato da una comunità le cui regole di legittimazione degli stati dovrebbero essere espressamente giuridiche. O almeno lo sono per tutti eccetto che per Israele. L’evidenza innegabile che assunti divini abbiano legittimato occupazioni di territori a vantaggio di Israele ha creato un assurdo giuridico costante nel tempo e validato inspiegabilmente da una comunità internazionale schizoide, rigida, per esempio con la Russia ma volatile e passiva con Israele.

Qualsiasi risveglio oggi è tardivo e pesa su almeno 60mila morti tra cui innumerevoli bambini

E’ paradossale che nel 2025 il mondo, eccetto rare eccezioni, sia pressappoco indifferente a una guerra santa dettata dall’imperfettibilità divina per quanto possa trattarsi di un Dio occidentale è piuttosto difficile assecondarne le idee. Ma per quanto dal mio punto vista la legittimità di Israele sia un concetto discutibile, non intendo affatto negare l’esistenza di uno stato universalmente accettato e dico va bene così.
Al di là delle mia opinione possiamo giustificare uno sterminio? Si, se concordiamo con un gruppo di fondamentalisti capeggiati da scaltri sionisti spesso violenti e senza scrupoli morali che il diritto alla difesa comporti applicare ancora un volta il verbo divino: “votare allo sterminio i nemici di Israele”. Nessun essere razionale concorderebbe, logica e morale rigettano ipotesi di sterminio. E oggi il divieto di essere logici è una manifestazione della torsione antidemocratica che deforma Israele da ben prima del 7 ottobre.
Francamente dubito che Giorgia Meloni e i suoi ministri abbiano studiato la storia dello Stato di Israele e le contraddizioni profonde che la caratterizzato. Inoltre la Meloni, oltre essere particolarmente vaga poiché non specifica in alcun modo cosa il governo italiano non condivida con Israele, omette la gravità del fatto gravissimo che Netanyahu abbia dichiarato di voler estendere i confini dello Stato di Israele in Cis Giordania.

Meloni e i “due popoli due stati”

Giorgia Meloni è talmente inadeguata al caso da ritenere che l’atteggiamento collaborativo/ servile del suo governo, possa convincere gli estremisti israeliani a immaginare due popoli in due stati. E’ pia illusione: dal 48 a oggi nessuno ha voluto la soluzione più ovvia, rigettata con mille scuse. E la comunità internazionale è rimasta guardare per tutto il tempo. Se io stesso penso che non faremo nulla, pensate che un palestinese esausto per quanto ostinato e fiducioso possa credere nella nostra idea di giustizia?
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Gioacchino Musumeci