Il nuovo Papa è la sintesi delle vittime del globalismo

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Antonio Di Bella da ARTICOLO VENTUNO –

Nato in Illinois, figlio adottivo del Peru’. Il nuovo Papa e’ la sintesi delle vittime del globalismo: gli operai americani bianchi del Michigan che hanno perso il lavoro per il trasferimento delle aziende manifatturiere nel terzo mondo, i migranti ispanici che cercano fortuna scappando dal sud verso il nord America. In questo senso Papa Leone continuerà la politica di attenzione verso gli ultimi di Papa Francesco. Ma a differenza di Bergoglio avrà ben presente la sofferenza e la rabbia del “white trash” la spazzatura bianca americana che ha votato per rabbia in massa per Trump.

La sua conoscenza delle Curie sia quella romana che quella americana gli sarà di grande aiuto. Vicino a Bergoglio su migranti e ambiente meno su rapporti col mondo Lbgtq+. Uomo che sa guidare ma sa anche ascoltare. Esperto, calmo , pragmatico. Negli ambienti cattolici americani circola da tempo una battuta: ”potrà esserci un Papa nordamericano solo quando comincerà il declino della potenza degli stati uniti.“ Forse questo momento è arrivato. Ma potrà realizzarsi solo con il profilo di un uomo che il Wall Street Journal definisce “una dignitosa via di mezzo” (fra innovatori e conservatori).
“Congratulazioni al Cardinale Prevost. E’ un onore realizzare che è il primo Papa americano. E’ emozionante e un onore per il nostro paese. Spero di incontrarlo presto” ha detto a caldo Donald Trump. In realtà il presidente americano fa buon viso a cattivo gioco. Aveva espresso apertamente il suo sostegno per il Cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York e vicino agli ambienti più tradizionalisti, e avrebbe appoggiato volentieri anche l’ultraconservatore Burke. Ma d’altronde la verità non l’ ha mai nascosta: potendo il Papa l’avrebbe fatto volentieri lui stesso, se avesse potuto.

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Articolo di Antonio Di Bella da

8 Maggio 2025