DI PIERO GURRIERI
Ci sono limiti – come quello del rispetto – che la politica non dovrebbe mai superare
A Mazara del Vallo, ieri, un’intera città ha pianto Maria Cristina Gallo – la donna che ha avuto il coraggio di denunciare l’ingiustizia che l’ha condannata a morte: otto mesi per un esame istologico.
Ieri, la Cattedrale – prima immagine – era piena di dolore, di rabbia composta, di cittadini che erano lì, anche se non l’avevano mai conosciuta. Erano in migliaia, con i loro palloncini bianchi e la loro indignazione, perchè non si può morire così.
Ma tra loro non c’erano né l’assessore alla Salute né il Presidente della Regione.
Renato Schifani, impegnato – seconda immagine – al Festival del giornalismo enogastronomico di Galati Mamertino.
Mentre Mazara salutava una donna morta per colpa di un sistema sanitario malato, il suo Presidente parlava di vini e sapori. E non solo, scherzava pure: “Sono del segno zodiacale del Toro, mi chiamano diesel. Ho scoperto che è il mio nomignolo, me lo ha detto un medico”. Le sue parole.
È un’assenza che non si spiega. È un’assenza che offende, che ci offende tutti.
E non è questione nè di partiti nè di colori. Perché quando chi governa non trova il tempo di inchinarsi davanti al dolore di una comunità, vuol dire che ha smarrito il senso stesso del servizio pubblico, che non è più degno di rappresentarci.
I Familiari di Maria Cristina – il marito, i suoi figli – non chiedevano tappeti rossi, onori. Chiedevano giustizia, dignità, umanità.
Ma ieri non hanno avuto neppure un saluto da chi sarebbe dovuto andare ad abbracciarli per primo, e a chiedere scusa, e a dire che ciò che è accaduto non accadrà mai più.
Ieri, ai funerali di Maria Cristina, tutta la Sicilia è rimasta sola.
Sola davanti a un potere che non sa provare neppure vergogna.
Riposa in pace, Maria Cristina, Tu hai dato dignità a questa terra. Condoglianze, ancora, ai Familiari.
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Piero Gurrieri tra la gente
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